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Grazie a loro e a tanti altri la caratterizzazione greca della nostra Area è stata sistemata scientificamente dando rilevanza alle nostre origini e fissando definitivamente le nostre evidenze identitarie.

La copertina di uno de cinque volumi chi si possono acquistare in rete da Amazon

Ma non è di tutti questi personaggi che qui vogliamo parlare, perché ognuno di loro merita una trattazione a parte, ma dell’ultimo contributo di notevole spessore, del professore Pasquale Casile il cui impegno per alcuni anni si è concentrato sulla traduzione e interpretazione dell’opera, in cinque volumi, del filologo e accademico greco Anastasios Karanastasis*: “Lessico storico etimologico degli idiomi italogreci”. L’imponente opera scritta in greco, privilegio dei conoscitori di questa lingua, trasportata in lingua italiana diventa alla portata di tutti, o meglio alla portata di quanti vogliono o dovrebbero capire fino in fondo quanto di quella lingua e di quella cultura è intrisa la nostra realtà locale, calabrese e oltre.

In altri termini siamo in presenza di un tesoro linguistico che meriterebbe l’attenzione e il riconoscimento dell’UNESCO come bene immateriale che va difeso e conservato. Come ho avuto occasione di affermare più volte qui si tratta di ” un monumento che non si vede ma … si sente e si scrive”, il greco di Calabria, appunto.

La novità è che nel lavoro del Casile non trovate un semplice dizionario ma l’ uso che viene fatto in pratica delle varie parole ed espressioni. Uno strumento necessario a chi vuole affrontare la comprensione della lingua con il corretto approccio per poterla far diventare argomento di studio nelle scuole. Nelle scuole, si! Ma come si può ignorare questa lingua quando qui da noi anche … le pietre parlano greco?

Nella presentazione dell’opera il prof. Casile fa notare come in alcune località, le tabelle stradali, se i nomi fossero scritti con caratteri greci, si avrebbe la sensazione di essere in Grecia avendo a che fare con toponimi di origine appunto greca. E così dappertutto sia nella toponomastica che nell’onomastica.

Presentiamo alcuni esempi del lavoro meticoloso svolto.


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Se ce ne fosse bisogno – ma qualche ignaro c’è sempre – per avvalorare la nostra grecità, vogliamo aggiungere alcuni toponimi che potrebbero interessare i lettori.

I toponimi del comune di Bova Marina, dell’intera Bovesia e della Calabria meridionale, di derivazione greca, formano una lunga lista. Riportiamo un elenco da noi pubblicato nel 2010 a pag. 60 del libro Bova Marina nell’Area Ellenofona ( ed. UTE TEL B, A. Casile, E. Cotronei, D. Fiorenza) con riferimento all’Area del Comune, con a fianco i significati più diffusi, nei casi dubbi.

Crisàfi (crusos, oro); Iaria (iereus, sacerdote); Flòiena (flox, fiamma); Pagliàpoli  (palaios, polis, città antica); Scindermèno (scorticato); Mesofùgna (in mezzo ai monti); Calamàci (kalamos, canna); Melìssofaga (melissa fago, mangiatrice di api); Amigdalà (mandorla); Varèlli (barile); Brìgha (pianta di tamerici); Climardà (zona di viti); Pricondèri (pikros deri, amara gola); Chàraca (palizzata); Cannatà (kanon, canne); Chortolivari (prato d’erba), Lìmaca (limì, fango); Cromidì (cipolla); Alupù (alopis, volpe); Lìmbia (desiderio); Agrillèi (olivastro); Panaghìa  (pan aghios, tutta santa); Rogò (granaio); Antonopòllo (figlio di Antonio); Peristerèa (zona di colombi); Dìscolo (discheris, difficile); Pirigàglia (torre); Silipà (pianta delle graminacee); Tefàni  (voce di Dio)…

Tralasciamo l’onomastica perché l’elenco è smisurato.

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°Anastasios Karanastasis di Pasquale Casile (Da Odonomastica per il Comune di Bova Marina)

Nacque a Kardàmena,  paesino dell’isola di Cos, il 24.08.1904. Nel 1965 scrisse e pubblicò la sua tesi di laurea, divenendo in breve un importante filologo e illustre accademico di Grecia. Morì ad Atene il 16.06.1997, subito dopo aver dato alle stampe il quinto e ultimo tomo del suo monumentale ‘Lessico Storico-Etimologico degli Idiomi Italogreci’, pietra miliare nello studio del greco di Calabria e di Puglia. La dottoressa Christina Petropoulou, che conosceva bene il prof. Karanastasis, riferisce che già all’epoca della sua prima missione linguistica in Calabria (1962), egli era lo scienziato greco, meglio e più di chiunque altro informato, sulle persone e sui fatti dell’Italia meridionale. Con il trascorrere dei decenni, il Karanastasis ha dato prova di essere il più autorevole esperto in materia, di lingua e cultura italogreca, in Italia e all’estero. Tuttavia, malgrado questi suoi notevoli ed innumerevoli meriti scientifici, il prof. Karanastasis non ha mai voluto sfruttare la sua indiscussa fama riconosciuta a livello internazionale per ottenere vantaggi personali e professionali; l’unica richiesta da lui avanzata all’Accademia di Atene nel corso della sua lunga e intensa carriera fu quella che venissero premiati i suoi migliori informatori italogreci, inviando loro, per iscritto, un ringraziamento ufficiale da parte del prestigioso Istituto greco, a nome della Repubblica Ellenica, per il grande contributo reso al suo colossale lavoro, durato 35 anni: 35 anni di minuziose ricerche, condotte di villaggio in villaggio, ogni estate, a partire dall’anno 1962, con un registratore sempre al seguito. Durante questo periodo, il Karanastasis documentera’ fedelmente tutto ciò che si conserva realmente nelle parole e nelle espressioni idiomatiche degli ultimi locutori di madrelingua greca in Italia; annota i termini ormai in disuso, quelli scomparsi, o che rischiano di scomparire e scopre inoltre circa mille nuovi vocaboli che nessuno, prima di lui, aveva raccolto. Nel 1997, quale degna conclusione della sua generosa parabola esistenziale, oltre all’ultimo tomo del succitato Lexicon, vedrà la luce anche la poderosa ‘Grammatica degli Idiomi Italogreci’, estremo atto di amore verso la “bella lingua” della Grecìa d’Occidente, che solo per merito del Karanastasis, oggi può essere scritta integralmente e interamente con i caratteri greci, nella grafia fonetica e nella grafia storico-etimologica.         

   Immagini tratte dal lavoro e dalla presentazione pubblica del prof. Casile