SFRAMELI

Non ci furono primi perché nessuno fu secondo. Affiorano ricordi di gioventù trascorsi a servire nell’Arma dei Carabinieri che non possono essere cancellati o resi sbiaditi dal tempo e le parole non sono sufficienti ad esprimere ciò che intimamente sentiamo, come ritrovarci di nuovo insieme.

Adunata del quarantennale a Rimini-Riccione degli ex Allievi Sottufficiali dei Carabinieri del 33° Corso (Velletri 1980 – Firenze 1982), voluta e organizzata dal decano Maresciallo Valter Bartolini, collaborato da volenterosi colleghi. Circa cento militari, accompagnati da mogli e figli, da tutte le parti d’Italia, hanno risposto alla chiamata, per condividere emozioni e ricordi, dopo quarant’anni di lontananza.

Si conosce poco del nostro passato, soprattutto nei passaggi più significativi della storia d’Italia, di quando eravamo protagonisti e testimoni. Custodiamo ancora il patrimonio di valori ereditati con rinnovati sentimenti di fratellanza, di solidarietà, di convivenza e di pace.

In nome della Patria, fummo capaci di sacrificare la nostra vita per gli altri contro l’odio, la violenza, il crimine, il tormento del terrorismo e delle mafie.

Siamo l’epilogo di un’epoca, gratificati per aver difeso la Legge e servito l’Istituzione con sentimenti di profondo orgoglio, in battaglie costanti e ostinate, ma che ci consentono ancora la sera di chiudere gli occhi in pace per aver compiuto il nostro dovere e di poterci guardare allo specchio la mattina senza un minimo di vergogna.

La cerimonia, nella Chiesa di Gesù Redentore di Riccione, dove il Cappellano Militare, Capitano Padre Francesco Diana, ha celebrato la Santa Messa, pronunciando messaggi di speranza e confermando che la vita del Carabiniere è incondizionatamente al servizio degli altri, anche a discapito della famiglia e degli affetti più cari. Al termine del rito religioso, la “Preghiera del Carabiniere” alla Virgo Fidelis, patrona dell’Arma, rendendo gli onori ai Caduti sulle note del silenzio d’ordinanza.

Momento conviviale nel Ristorante “La Fattoria del Mare” di Riccione quando,  intonato l’Inno d’Italia, è stato servito il “rancio” “ottimo e abbondante”.

All’insegna del motto del giorno “Col Sacrificio la Gloria”, sono stati consegnati targhe ricordo al Generale B. Paracadutista Antonino Troia, anch’egli ex Allievo del 33° Corso: “Ufficiale di encomiabile coraggio e tenacia ha reso lustro al 33° Corso A.S. consapevole che l’esempio è l’arma vincente”, nonché al Capitano Luca Colombari, Comandante della Compagnia Carabinieri di Riccione, e al Luogotenente C.S. Claudio Cacace, Comandante della Stazione Carabinieri di Riccione. Messaggi di saluti e vicinanza formulati dal Generale C.A. Benito Adolfo Fischione, dal  Generale B. Ermellino De Santis, dal Colonnello Pietro Dimiccoli.  I colleghi e artisti Salvatore Bianchini e Angelo Ardolino hanno offerto un opera pittorica da essi realizzata, da cui è stata realizzata una stampa per tutti i partecipanti così come la pergamena con lo scritto di Cosimo Sframeli. Donati a tutti il medaglione in bronzo raffigurante il 40° anniversario a ricordo della memorabile giornata. Sono stati raccolti fondi, comprese le offerte in Chiesa, che saranno devoluti all’ONAOMAC (Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri) e al Cappellano Militare del Comando Legione Carabinieri di Bologna, Ten. Colonnello Padre Giuseppe Grigolon che si occupa di sostenere e assistere famiglie dell’Arma che vivono periodi di minor serenità.

Cristallizzati ricordi e sentimenti, sofferenze e frammenti di memoria, è stata la parola a inseguire il pensiero e non viceversa, in un crescendo emozionale. Quindi, i “reduci” e i familiari, felici di aver potuto rivivere intensi momenti in fraternità, in piena amalgama e, come soltanto tra i Carabinieri sempre avviene, ci siamo lasciati salutandoci con un ripetuto e grande abbraccio, certi che ci rivedremo al prossimo raduno: il cinquantennale.  

E’ proprio vero che il donarsi non sia un circolo ma una retta. Infatti, il circolo è l’immagine dell’utile; la retta di contro è la figura del donarsi, è il non ritorno, è l’impossibile dei generosi che annichila la coscienza dei vili.

                                                                                                       Cap. Cosimo Sframeli

                                                                                         Ex Allievo 33° Corso A.S. Carabinieri