“Una riforma contro i cittadini del Sud è il sottotitolo.” Il meno che si possa dire.
Il progetto nasconde il vero intento originario: la secessione.
Il metodo di Bossi era troppo grossolano, frontale. Occorreva raggirare l’ostacolo.
Qui entra in gioco il lavoro di esperti della comunicazione voluto da forze economiche e finanziarie del Nord.
Il primo passo la Lega nazionale: occorrevano anche i voti del Sud. L’occasione viene dalla disfatta del PD che offre l’occasione, servita su un piatto d’argento alla Lega dal M5S, di entrare al Governo.
Il burattino più intelligente nella storia politica era funzionale al progetto.
Il gioco è fatto: dal nulla aumentano i voti per la Lega soltanto ampliando problemi inesistenti, elencandoli e attribuendosi il merito di una soluzione mai raggiunta.(1)
Con il consenso raggiunto occorre far il secondo passo l’autonomia.
Non si sono comportati come i catalani dopo il referendum, si sono fermati, scivolano in modo istrionico.
La devastazione etica, la divisione tra Italiani, il tentativo fallito di avere voce in Europa per minarne le fondamenta, sono complementari della stessa strategia e funzionali agli interessi di grandi potenze, apparentemente amiche, che un GRANDE EUROPA NON LA VOGLIONO perché sarebbe un temibile concorrente con il potenziale tecnologico, umano, ecc. che si ritrova.
Il terzo passo sarà il tentativo di secessione, se non saranno fermati.
E così dopo “l’annessione del Sud al Regno d’Italia” (non ci si unisce per impoverire l’altro), dopo l’espropriazione delle risorse produttive esistenti – si pensi ad esempio alle industrie siderurgiche – dopo l’espropriazione della forza lavoro – operai, professionisti e intellettuali costretti ad emigrare al Nord – ora vogliono togliere al Sud anche la dignità accrescendo il consenso proprio con voti del Sud che è la vittima designata, vista l’assenza concreta dello Stato che sempre più si allontana.
Da anni ormai l’esodo, la fuga di cervelli e di forza-lavoro si sta spostando verso l’estero con un notevole danno economico per l’Italia considerata l’inadeguatezza dei Governi in particolare dell’ultimo (2)
E’ un’analisi apparentemente semplicistica, ma populismo e demagogia imperanti sono prodromi di involuzioni catastrofiche.
Tutto per il potere e a tutti i costi
2. ancora