È un piatto molto antico ormai in disuso e quasi sconosciuto. Si preparava una volta l’anno, il giorno 13 dicembre, festa di Santa Lucia.

Questa tradizione voleva rendere omaggio alla Santa martire a cui, durante le persecuzioni contro i Cristiani, si riteneva  fossero stati   strappati gli occhi e macinati in una macina di mulino; ma forse è solo una leggenda*

Per questo motivo il 13 dicembre  non si mangiavano gli alimenti che si ottenevano per macinatura.

 

Mettere a bagno  il grano per un giorno, quindi bollitelo a lungo e conditelo con abbondante olio d’oliva (a piacere anche con qualche cucchiaiata di pomodoro e prezzemolo fresco).

Ingredienti:  grano Kg 1; sale, olio q.b.                                                                            Facoltativi: un pò di pomodoro e prezzemolo

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*Fonte Wikipedia . Privo di ogni fondamento e assente nelle molteplici narrazioni e tradizioni, almeno fino al secolo XV, è l’episodio in cui Lucia si sarebbe strappata – o le avrebbero cavato – gli occhi. L’emblema degli occhi sulla coppa, o sul piatto, sarebbe da ricollegarsi, più semplicemente, con la devozione popolare che l’ha sempre invocata protettrice della vista a motivo dell’etimologia del suo nome dal latino Lux, luce.

Attestata dalla testimonianza scritta di un testimone oculare è invece la fine miracolosa della carestia dell’anno 1646 in Sicilia. Domenica 13 dicembre 1646, una quaglia fu vista volteggiare dentro il Duomo di Siracusa durante la Messa. Quando la quaglia si posò sul soglio episcopale, una voce annunciò l’arrivo al porto di un bastimento carico di frumento. Il popolo vide in quella nave la risposta data da Lucia alle tante preghiere che a lei erano state rivolte, e per la gran fame non aspettò di macinarlo ma lo consumò bollito.

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