Sulle nostre tavole ci sono già le prime more della nuova stagione. 

Gustose e fresche, si prestano anche per ottime confetture

Suggerisco more ben mature e lavate con cura.

Procedimento:

Fate cuocere le more per 20 min. a fuoco moderato con un paio di cucchiai di acqua.

Con un mestolo preferibilmente di legno, mescolate di tanto in tanto schiacciandole il più possibile.

Ad ogni kg. di passata aggiungere 7 etti di zucchero.

A questo punto far bollire per 1 ora e mezza circa, continuando a mescolare finché il composto non condensa.

Fornitevi di barattoli di vetro sterilizzati con cura e versate la marmellata ancora calda.

Tappate il contenitore e rovesciatelo al contrario così da far formare il vuoto

La marmellata di more è pronta da gustare a vostro piacimento

Curiosità: Il nome morus deriva dal latino mōrus. Si tratta di una parola mediterranea rintracciabile anche nel greco μόρον móron e significa “nero”, proprio dal colore dei frutti di alcune varietà di gelso.

Dai frutti è possibile anche estrarre oli essenziali impegnati come aromatizzanti per cosmetici naturali.

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Di Redazione Elio Cotronei

La produzione delle more nelle nostre aree va ben oltre l’apparenza. Un tempo la coltivazione del gelso, l’albero delle more, era molto diffusa. Tanto diffusa da connotare i toponimi. Uno dei toponimi di Bova Marina è Sicaminò parola di origine greca che significa gelso, tanti erano i gelsi in quella zona. Ma perché? Le foglie del gelso erano il nutrimento del baco da seta ed erano molte le famglie che lo allevavano perché dal bozzolo si ricavavano, appunto, i preziosi filamenti di seta. Fino a quando la produzione non si è spostata in altre parti del pianeta, il baco da seta costituiva una risorsa in molte parti della Regione.

In questa logica non si trascuravano le more un eccezionale prodotte collaterale in questo caso.

Foto da wikipedia