Nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne ho raccolto una testimonianza di un episodio realmente accaduto. Il titolo racconta di una chiamata alla morte da parte di una paziente psichiatrica. Ma è bene subito precisare una cosa ovvero il clamore mediatico quando si verificano episodi di cronaca che immediatamente aprono con l’espressione tipica “Tragedia della follia”. In primo luogo si dimostra la voglia di cercare solo lo scoop dimostrandosi nudi sudditi alla corte di Serse; in secondo luogo emerge tutta l’ignoranza o la superficialità di chi non inquadra i fenomeni sociali nel contesto storico in cui essi avvengono. Tornando al gesto suicida, questo si riferisce a una giovane madre di nome Rosa che sin da bambina aveva vissuto nelle grinfie di un padre ansioso e tormentato e in un ambiente sociale che la soffocava con il perbenismo borghese e una religiosità pigra e ottusa. Per quella fatale alchimia relazionale, crescendo si era sposata con un uomo in apparenza sicuro di sé, con un impiego sicuro e una rete di amicizie pronta ai favoritismi di ogni genere. Il mondo di Rosa crollò quando venne a sapere che il marito la tradiva ripetutamente con prostitute dell’Est e trattava la figlia come una schiava. Da quel momento sorse la psicosi e fu ricoverata in ospedale. Il giorno del trapasso Rosa aveva litigato con il marito rinfacciandogli quei comportamenti scriteriati e generatori di sofferenza. Dove risulta il crudele sadismo del marito, Riccardo, nei confronti della moglie? In queste parole. <<Mi viene voglia di buttarmi di sotto>>, disse e fece cenno con la testa in direzione della finestra. <<Me l’hanno pure lasciata aperta… La finestra! Guarda, hanno pensato a me!>> Indirettamente Riccardo quella finestra l’aveva spalancata proprio a sua moglie. Infatti quando andò via, Rosa si buttò giù dal quinto piano del policlinico Gemelli di Roma. Questo breve racconto è dedicato a tutte le donne vittime di violenza e nella speranza di un riscatto e di una laica redenzione per coloro che ogni giorno compiono il male in ogni parte del mondo, inclusa Bova Marina.