Si precipita per una strada stretta e tortuosa nel centro storico della cittadina, nella piazzetta, il salotto buono, prima meta dei turisti. A Ottobre, con un po’ di fortuna, un parcheggio si rimedia. Il tempo di scendere e di affacciarsi dal “belvedere” per essere coinvolti dalle suggestioni paesaggistiche, lasciando volare lo sguardo verso Tropea e Capo Vaticano incuranti del sole cocente e dolce. A Pizzo Calabro la sinestesia è d’obbligo.

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Proprio davanti a noi il castello voluto da Ferdinando I di Napoli, noto come il castello di Gioacchino Murat dove il medesimo fu imprigionato e fucilato il 13 ottobre del 1815.

Recandosi a Pizzo l’irresistibile fascino della storia non ci esime dal fare l’ennesima visita agli ambienti dove con una mostra diffusa ci si tuffa nella storia e inoltre ancora paesaggio da un livello superiore che consente di spaziare con lo sguardo verso il primo caposaldo della piazzetta: Ercole, il mito del gusto, famosissima gelateria artigianale, oggi in mano a Franco Di Iorghi, figlio dello storico padre Gaetano che gli ha tramandato i segreti di un primato del gusto che pochissimi a Pizzo possono vantare.

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Certo è che questo artigiano e pochi altri artigiani tengono alto il prestigio della gelateria locale, sono l’attrattore e si trascinano dietro un indotto produttivo che costituisce l’elemento di richiamo fondamentale, il simbolo: il TARTUFO DI PIZZO. La varietà sono diverse ma occorre partire dall’originale in menu, abbandonarsi al gusto,

Già l’immergere il cucchiaino per prelevare un boccone ti cattura i sensi – vista e tatto – per la corposità prodroma del risveglio del gusto che subito dopo è completamente appagato, ma tuttavia si predispone a reiterare la golosità predisponendosi all’ulteriore assaggio. E’ l’esaltazione del gusto.

Goduria.

Qui l’ageusìa non trova spazio.

Andando avanti tutta una serie di locali all’aperto, l’offerta gastronomica è differenziata, ma la conclusione della passeggiata conferma l’originalità del luogo. A pensarci c’è l’unico locale – la Botte di Dano – che richiede il pass, ma contrariamente a quanto si possa pensare, non il green pass ma il VINPASS, precisando che gli astemi non sono ammessi..

Ci troviamo in un’area turistica molto trainante essendo tanti i richiami che hanno la valenza della reciprocità dei contributi.

Si pensi a Tropea una perla turistica con il suo porto, il suo belvedere, il suo mare cristallino, famosa anche per le cipolle di Tropea. E ancora Spilinga località che viene associata alla nduia.

Tropea

Quando la visibilità è buona, la natura dipinge tramonti mozzafiato facendo spaziare lo sguardo fino alle Eolie

Siamo in provincia di Vibo Valentia. E’ questo l’areale del Gruppo  Caffo, quello dell’amaro del Capo,  dell’Azienda Callipo, tonno, ecc., di uno dei pochi Istituti Nautici d’Italia, scelto dal Presidente Mattarella per l’avvio dell’anno scolastico.