La falsa quiete covava da mesi in attesa del momento della “ripresa”

Ed ecco che siamo già alla creazione di occasioni di scontro.

Perché  contano solo i consensi elettorali, non le persone

Se fossimo in un film western diremmo “per un pugno di dollari”, qui diciamo “per un pugno di voti”

Si rinnega tutto, anche i propri ideali di sempre, si specula sulle disgrazie umane, con belle considerazioni o subdole trovate,  per accrescere il malcontento su cui edificare un’occasione di revanche.

E pensare che in questo momento tutte le forze andrebbero concentrate per piegare, oltre il covid 19,  quel virus della burocrazia, di cui  tutti i partiti politici sono responsabili –  essendo stati tutti al potere e in questo senso invano –  che impedisce in tempi rapidi di avere gli aiuti necessari pur prontamente predisposti.

Invece no, riprende con vigore il balletto delle menzogne, delle accuse, della disinformazione, dell’informazione surrettizia, ecc.

Un’osservazione attenta e critica tesa ad analizzare come vengono “distillate” le informazioni dai media, fa intravedere le latenti,ma non troppo,  linee editoriali: un’omissione di notizie, la scelta di alcune notizie piuttosto che altre, l’insistenza anzi la ridondanza  su alcuni temi e alcune domande suscettibili di creare contrapposizioni, rivelano l’obiettivo meglio di una dichiarazione palese. Si sa, una frase continuamente ripetuta lavora nel subconscio di troppi e , a poco a poco, tracima nel recinto delle loro “verità”

Una ricerca di visibilità a tutti i costi. Si sta insieme nella maggioranza e nell’opposizione, ma non si perde occasione per una esternazione pubblica, per un distinguo che possa riscaldare i “motori” dei propri sostenitori che sono considerati, e spesso inconsapevolmente lo diventano, dei “tifosi”

Che importa se la gente aspetta, anzi più lunga è l’attesa più occasioni si possono creare per imbastire la protesta foriera chissà di quale successo elettorale

E pensare che il Papa proprio ieri: “I governanti siano uniti nei momenti di crisi per il bene dei popoli”, e ancora “non è il momento di fare cambiamenti”, “nei momenti di crisi bisogna essere molto uniti per il bene del popolo perché l’unità è superiore al conflitto

Ma, no! troppo ovvio. Che faccio? ci sono difficoltà addirittura grandi, nuove, diverse, che faccio, aiuto? Faccio finta, faccio proposte irricevibili, gioco al rialzo, propongo il contrario, così accendo la polemica e lo scontro.

La protesta aiuta di più.

Il caos mi aiuta di più.

Chiudiamo con uno scritto di Platone.

… I sapienti dicono

che cielo, terra,

dei e uomini

sono tenuti insieme

dalla comunanza,

dall’amicizia,

dalla temperanza

e dalla giustizia;

ed è per tale ragione

che essi chiamano

questo intero universo

“cosmo”, ordine,

e non invece disordine *

o dissolutezza.

                               PLATONE

*caos

 

 

 

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