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Il 31 dicembre ho concluso gli acquisti entrando in libreria. Forse inconsapevolmente cercavo conferma alla mia linea guida di vita, alle mie convinzioni. Convinto seguace di Karl Raimund Popper, so che convinzioni, le proprie e quelle altrui, e le verità, sono come gli imputati; vanno processate non accettate supinamente e se si riscontrano anomalie vanno modificate.

Coltivare le proprie certezze è il tentato e/o reiterato suicidio della propria personalità.

Mi sono imbattuto in Enrich From con il suo “Avere o Essere'”.del 1976

Già il titolo mi ha rapito facendomi emergere dagli standard gastronomici, che caratterizzano le varie località, evitando il rischio di affogare in essi come se l’unico scopo delle ricorrenze fosse il rituale gastronomico, che pur ci sta, e non si dovesse invece riflettere sul proprio stile di vita per assestare eventualmente un colpo di timone per cambiare la rotta.

Erich Fromm, psicoanalista e filosofo sociale, ha affrontato diversi temi legati alla condizione umana. Uno dei suoi messaggi chiave è l’importanza di realizzare la propria autenticità e libertà individuale, contrastando le forze che possono portare all’alienazione e alla conformità. Con i tempi che stiamo vivendo è in perfetta sintonia! Sembra che l’abbia scritto l’anno scorso.

Ha anche sottolineato l’importanza dell’amore sano e della responsabilità nella costruzione di relazioni significative e soddisfacenti.

Più precisamente

From riteneva che, “per quanto la vita sia penosa, possiamo renderla sopportabile dandole un senso attraverso la ricerca e la costruzione di un sé autentico. Lo scopo ultimo della vita umana è sviluppare quella che descriveva come la qualità più preziosa di cui un uomo deve essere dotato: l’amore della vita“.

Vi pare  poco?

Ma  non finisce qui

L’amore a cui si riferisce Fromm “è un sentimento e un atto che permette di mantenere la propria integrità pur nell’unione con un altro individuo”

È argomento per una intensa riflessione.

Fromm afferma che la capacità di stare da soli è la condizione più importante per la capacità di amare perché saper pazientare e riuscire ad avere prima di tutto fiducia in se stessi, sono le prerogative più importanti per amare. Infatti, è fondamentale avere fiducia in se stessi per avere fiducia nel prossimo e.nel partner sentimentale.

L’uomo moderno, spogliato della sua umanità, è un essere devitalizzato. profondamente depresso, intento a fugare continuamente apatia e noia attraverso  infinite distrazioni e la gratificazione di ogni desiderio.. 

“Condividere gli stessi vizi non fa di questi vizi delle virtù, condlvidere  tanti errori non fa di questi errori delle verità, e il fatto che milioni di persone condividano una stessa forma di malattia mentale non fa che questa gente sia sana.” 

E così secondo Fromm  l’uomo, in preda a questo disperata incapacità di definirsi, finiva per identificare il proprio essere con il proprio avere, dove esperienze, cultura e relazioni venivano consumate con il medesimo atteggiamento verso gli oggetti materiali, in un’atmosfera in cui tutto poteva essere usato, acquistato e scambiato in modo indifferente ed equivalente.

 Perché, in tale situazione socioculturale, Fromm (1956) vedeva minato nell’uomo proprio il suo aspetto più vitale e straordinario, ossia la capacità d’amare: nel suo relazionarsi agli altri, l’uomo ricalcava la stessa passività con cui si era atteggiato alla relazione materna primaria, cercando solo protezione, cure, attenzione e nutrimento. Orientato quindi solo al ricevere e considerando gli oggetti esterni esistenti solo nel momento in cui egli poteva ricavarne una qualche utilità materiale, l’uomo contemporaneo era sostanzialmente capace di vivere le relazioni intime solo in maniera sadomasochistica (attraverso cioè la sottomissione o la dominanza), facendo di se stesso lo strumento di qualcun altro o di qualcos’altro (un gruppo, un partito, un istituzione…) in maniera contrattuale (proprio come davanti ad una transazione economica).

“Tutto è diventato business, ogni cosa deve funzionare ed essere utilizzabile. Non esiste un sentimento di identità, esiste un vuoto interiore. non si hanno convinzioni, né scopi autentici. Il carattere mercantile è l’essere umano completamente alienato, privo di qualunque altro interesse che non sia quello di manipolare e funzionare. È proprio questo il tipo di umano conforme ai bisogni sociali. Si può dire che la maggior parte degli uomini diventano come la società desidera che essi siano per avere successo. La società fabbrica tipi umani così come fabbrica tipi di scarpe o di vestiti o di automobili: merci di cui esiste una domanda. E già da bambino l’uomo impara quale sia il tipo più richiesto.” da L’arte di vivere, E. Fromm

Approfondimenti tratti dal libro e dal saggio di cui al link del dott. Stefano Andreoli

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