Osservazioni, riflessioni, azioni, rivolte all’indagine conoscitiva sulla presenza di cetacei nelle acque del Mar Jonio, nella  distesa tra Botricello e Brancaleone.

Un citizen science ha avuto luogo, il 15 febbraio scorso , presso l’Istituto Salesiano di Soverato.

Una giornata tutta all’insegna della Scienze, articolata in un complesso di attività mirate allo studio e alla ricerca, sotto l’aspetto conoscitivo, e alla sensibilizzazione, sotto il profilo formativo-educativo, di linee di condotte rivolte al rispetto e alla salvaguardia dell’ambiente marino e alla conservazione di alcune specie protette, nonché alla “conservazione e ripristino delle risorse marine”. Oggetto dell’indagine, il Mar Jonio, nel tratto fra Botricello e Brancaleone, e la presenza  di cetacei nelle sue acque.

Di tanto si è parlato e discusso, con scambio e confronto di esperienze, dirette e non, nel convegno organizzato dall’Associazione “Centro Studi e Ricerca Ambiente Marino (CESRAM)  , nel contesto del POR Calabria , Azione FESR-FSE 2014/2020.

Un gruppo di lavoro, un laboratorio collettivo, che ha registrato la presenza di ricercatori e studiosi, di amatori del mare, di pescatori e diportisti, di subacquei, di rappresentanti della Lega Navale, del Circolo Velico,  di studenti e di cittadini.

E’ elemento indispensabile, il riconoscimento delle varie specie dei mammiferi acquatici, abitatori degli oceani, oggi non imprevedibili viaggiatori ed ospiti dei mari. Di essi si sa che compiono lunghe migrazioni e che si adattano a qualsiasi ambiente acquatico, salato e dolce; che sono spinti dalle vicissitudini, cui è sottoposto il loro habitat, e dalla necessità di ricercare altri luoghi sicuri alla loro esistenza. Alcune specie sono in pericolo di estinzione. Non si sa, invece, se nei loro spostamenti siano orientati dal campo magnetico della Terra o se si abbandonino alle correnti marine o se si affidino al loro istinto di sopravvivenza.

Non è più sorpresa, andando per mare o passeggiando sull’arenile, assistere alla spettacolarità di un gruppo di delfini; e non è evento raro imbattersi o avvistare più coppie di balene nel lungo specchio di mare che si stende da Botricello a Brancaleone.

Chilometri di costa che si snodano, tra calette e anfratti, su un lembo di terra graziato da Dio, amato dalla Natura. Coste alte, rocciose, frastagliate ; coste basse, sabbiose, come segnate da un algoritmo di sporgenze e rientranze, sulle quali s’infrangono onde, ora quiete, ora limacciose, o  flutti impetuosi , dominio delle brezze e delle correnti. Ma non è tutto.

Ogni territorio è all’attenzione di figure preposte ; una sorta di lente d’ingrandimento sui vari elementi e fattori che ne determinano specificità urbane , ambientali, antropologiche, naturalistiche. Da più tempo  i riflettori sono diretti sul futuro di un ecosistema messo in crisi da uno sviluppo insostenibile, praticato dalla civiltà di un progresso trasformato in trappola. Gli abusi, i soprusi, il modus vivendi dell’uomo, le mutazioni climatiche, lo stravolgimento della fisionomia dei territori, la dissolvenza di fondamentali valori, costituiscono un circuito chiuso, che conduce, inevitabilmente, a fenomeni innaturali, a sicuro declino, se non a fine certa.

Queste problematiche sono state approfondite nel corso dei lavori del convegno, conclusosi con la fase operativa. Che, nello specifico, si è riferito alla raccolta delle informazioni prodotte, delle documentate esperienze, delle annotazioni elaborate, materiale utile alla ricerca scientifica. La compilazione di schede di avvistamento dei cetacei in questo ambiente marino e l’osservanza di un codice di comportamento corretto, è significativo supporto alla conservazione delle specie protette.

Sulla Natura, sull’Uomo, sulla Terra, mai si finisce di indagare, di conoscere. Mai di scoprire.

Forse in tutto questo è la meraviglia di esistere!