Lucia Lo Bianco

Rupert Brooke “The Soldier” (Il Soldato)

If I should die, think only this of me:

      That there’s some corner of a foreign field

   That is for ever England. There shall be

      In that rich earth a richer dust concealed;

   A dust whom England bore, shaped, made aware,

      Gave, once, her flowers to love, her ways to roam;

   A body of England’s, breathing English air,

      Washed by the rivers, blest by suns of home.

   And think, this heart, all evil shed away,

       A pulse in the eternal mind, no less

         Gives somewhere back the thoughts by England given;

   Her sights and sounds; dreams happy as her day;

       And laughter, learnt of friends; and gentleness,

          In hearts at peace, under an English heaven.

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Se dovessi morire, pensa solo questo di me:
che c’è qualche angolo del campo straniero
che sarà per sempre Inghilterra. Ci sarà
In quella ricca terra una più ricca polvere nascosta;
una polvere che l’Inghilterra generò, formò,informò,
diede, una volta, i suoi fiori da amare, le sue vie
da esplorare,
un corpo inglese, che respira aria inglese,
lavato dai fiumi, benedetto dal sole di casa.
E pensa, questo cuore, tolto tutto il male,
un battito nell’eterno spirito, nondimeno
restituisce da qualche parte i pensieri che l’Inghilterra ha dato;
le sue visioni ed i suoi suoni; sogni felici come il suo giorno;
e le risate, apprese dagli amici; e gentilezza,
nei cuori in pace, sotto un cielo inglese.

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Venti di guerra sono tornati a sconvolgere le nostre vite già provate dall’emergenza pandemica in questi ultimi due anni. Cosa resterà di questi anni bui nel ricordo delle generazioni future? Le immagini della guerra che hanno costruito le nostre conoscenze e una personale formazione storica appartengono ai due conflitti mondiali del ‘900, un bagaglio di racconti e di memorie dei nostri nonni e genitori che hanno vissuto la tragedia bellica in prima persona. Non immaginavamo di trovarci alla soglia di un altro conflitto che temiamo fortemente.

Tanti intellettuali, artisti, scrittori e poeti hanno parlato delle atrocità della guerra al punto da puntellare la nostra immaginazione e farci empatizzare con il contesto descritto. Tra questi i poeti inglesi chiamati appunto “The War Poets”, i poeti della guerra. Si trattava di giovani entusiasti e coinvolti ideologicamente dal primo conflitto mondiale da loro considerato al pari di una vera e propria crociata intrapresa per fini nobili. Molti saranno coloro che si imbarcheranno in un’avventura spesso senza ritorno, realizzando in ritardo l’assurdo massacro di giovani vite.

“Il Soldato” di Rupert Brooke è un sonetto della sequenza “1914” scritto durante la prima fase della guerra. Il primo a perdere la vita durante il primo conflitto mondiale non si allontanò mai dall’idea che la guerra fosse un solido strumento necessario e liberatorio da ogni forma di ingiustizia. Il suo idealizzato patriottismo è comprensibile se si pensa che fu il primo a sperimentare la durezza della guerra di trincea e a morire nel 1915.

Poesia dal forte impatto emotivo, “Il Soldato” scorre in versi fluidi e tradizionali con immagini di romantico attaccamento alla patria. Il poeta teme di morire in battaglia ma lo accompagna la certezza che porterà la patria con sé e che la sua sepoltura potrà ricostruire un angolo di Inghilterra anche in terra straniera. L’atmosfera descritta mescola immagini di bellezza convenzionale, come i fiori, i fiumi, i suoni e gli spettacoli naturali dell’Inghilterra conservata nel cuore, con la dura realtà del corpo tramutato in polvere da conservare sotto terra. Si tratta di una mescolanza tipica della corrente poetica dei “Poeti della guerra” che se da una parte prolungavano il gusto tardo romantico, dall’altro utilizzavano una durezza di immagini che anticiperà il fenomeno del modernismo.

La guerra viene descritta come un sacrificio da seguire con necessaria naturalezza e l’uso di effetti linguistici finisce per rafforzare quest’idea. Lungi dall’apparire come un inutile spreco, la morte assume toni paternalistici ed enfatici come supremo momento di gloria mentre la propria patria rimane un insieme di pensieri e risate apprese dagli amici da serbare per sempre nel cuore.

La conclusione conferma la visione idealizzata di un’Inghilterra che vivrà altrove per sempre grazie alla presenza del poeta che risorgerà attraverso la terra che lo protegge: E pensa, questo cuore, tolto tutto il male, un battito nell’eterno spirito”.