Riproposizione della Rubrica Europa Ellenofona di Filippo Violi  (2016)

–   Mentre la Provincia di Reggio Calabria ha continuato a giocare con l’ex assessore provinciale Mario Candido e con l’inesistente “delegato” regionale (non sappiamo se c’è, né chi è!), che, in assenza di proposte serie da parte loro si sono divertiti ad “apparire” in convegni “pro domo sua” e a spendere i soldi della collettività e delle Minoranze Linguistiche, la fondazione dell’IRSSEC è rimasta lettera muta, i soldi dell’IRSSEC (ndr l’assessore era componente del CdA della Fondazione) non sono mai apparsi, la fondazione aspetta da tredici anni di cominciare a lavorare. Noi, intanto, continuiamo a stampare, a fare funzionare le Associazioni e a fare convegni a spese nostre. Mentre i furbetti di qualche associazione fantasma bussano alle porte da ogni dove. Oggi ci arriva dalla newsletter del sito delle Minoranze linguistiche del Trentino, una notizia da Cambridge (Inghilterra) e non certo dalla provincia di Reggio Calabria!

La Tutela e la Valorizzazione della lingua grika del Salento e della lingua Grecanica della Calabria nel Sud Italia è al centro di una ricerca della Facoltà di lingue moderne e medioevali dello storico ateneo inglese. Mercoledì 27 aprile a Sternatia, nel cuore della Grecìa salentina, presso il Centro Studi Chora-Ma che da molti anni è impegnato nel recupero e nella promozione del sostrato linguistico griko presente nel territorio salentino, è stato presentato un progetto per il recupero e la valorizzazione delle minoranze linguistiche presenti nell’Italia meridionale, in particolare del griko salentino e del grecanico calabrese. L’Università di Cambridge ha infatti affidato a due sue ricercatrici, Norma Schifano e Giuseppina Silvestri, il compito di indagare, raccogliere testimonianze, documentare, intervistare, raccogliere notizie e organizzare incontri come questo di Sternatia, per costruire una “fotografia” dell’attuale situazione di queste due importanti lingue alloglotte di matrice greca. La ricerca e le indicazioni che ne derivano, saranno pubblicate in due volumi, uno in inglese e uno in italiano. Il dibattito, coordinato dal padrone di casa Donato Indino del Centro Studi Chora-Ma, è stato introdotto da un intervento di Giovanni Poggeschi dell’Università del Salento, studioso delle problematiche che affliggono le cosiddette lingue “minori”. 

REDAZIONE Fonte Wikipedia

« Roma non ebbe vergogna di scrivere e far conoscere che, se essa aveva vinta la Grecia con le armi, la vinta Grecia vinse Roma con le arti e con le lettere sue. Greci siamo, ma da tremila anni in Italia stiamo… greco parliamo, ma non perché siamo stranieri, ma perché siamo la più vecchia gente del luogo. »
(Domenicano TondiGlossa. La lingua greca del Salento, Ed. Cretesi, 1935)

La Grecìa salentina[1] è un’isola linguistica ellenofona del Salento situata nella Puglia meridionale, in provincia di Lecce, e consistente in nove comuni in cui si parla un dialetto neo-greco noto come griko.[2][3][4][5][6]

A partire dal 1990 il termine “Grecìa salentina” è stato, però, in parte snaturato dal suo significato originario, diventando l’espressione di un consorzio di comuni, patrocinato anche dall’Unione europea. Nel 2007 ai nove comuni originari si sono, infatti, aggiunti altri due non ellenofoni, che sono entrati a far parte dell’Unione dei comuni della Grecìa Salentina, comprendente circa 54.000 abitanti.

Sebbene solo Melpignano e Soleto non abbiano alcun parlante griko, anche altri paesi hanno perso quasi completamente la lingua. L’idioma è ancora sporadicamente usato principalmente nei comuni di Martano, SternatiaMartignanoCalimeraCorigliano d’Otranto e Zollino.

I comuni dell’Unione condividono non solo la cultura e (in parte) la lingua, ma anche una serie di servizi comprensoriali. La sede dell’Unione è Martano.

Dell’Unione dei comuni della Grecìa Salentina fanno parte attualmente undici centri:

Di questi solo Carpignano Salentino e Cutrofiano non sono ellenofoni.