A Bova Marina dalle origini della Città ad oggi c’è una sola parrocchia voluta dal Vescovo di Bova Mons. Nicola Maria Laudisio, che nel 1820, trasferì da Bova a Bova Marina la parrocchia di San Costantino inserendola nella Diocesi di Bova. Con l’unificazione delle Diocesi, dal 1986, fa parte dell’Arcidiocesi di Reggio- Bova.

Successivamente il Vescovo di Bova Mons. Dalmazio D’Andrea (1856 – 1870) decise la costruzione della Chiesa Maria Santissima Immacolata. Essa fu completata dal suo segretario, il cappuccino Padre Angelo da Morcone e divenne la Chiesa Parrocchiale di Bova Marina: la Parrocchia prese quindi il titolo di Maria SS. Immacolata.

Attorno alla Chiesa dell’Immacolata si sviluppò il primo nucleo abitato di Bova Marina, la cosiddetta zona Borgo.

I Salesiani, fedeli all’insegnamento di Don Bosco che sconsigliava ai suoi preti di accettare parrocchie perché l’apostolato doveva essere al servizio dei giovani poveri ed abbandonati, continuarono il loro servizio con l’insegnamento nel Seminario di Spina Santa e la parrocchia venne retta dal prete diocesano Don Leonardo Angeloni.

Nell’agosto 1915, il Vescovo di Bova, Mons. Paolo Albèra, affiancò al parroco diocesano Don Leonardo Angeloni, che aveva problemi di salute, un vice-parroco, Don Tamburino che era anche Rettore del Seminario. Dopo ci fu Don Ferdinando Bova ma quando fu nominato Vescovo Mons. Cognata nominò a titolo personale il salesiano Don Aniello Abate parroco di Bova Marina. Quindi Don Abate fu il primo parroco salesiano di Bova Marina che fu nominato anche Canonico della Cattedrale di Bova. Era nato ad Angri (Salerno) nel 1871 ed aveva studiato nel Seminario di Bova Marina dal 1932 al 1938. Morì a Soverato nel 1950. Suo successore fu Don Rosario Tropea nato a Giarre (Catania) nel 1882. Si distinse per il suo apostolato rivolto alle famiglie, agli ammalati ed organizzo anche corsi di esercizi spirituali.

Dopo la fine della seconda guerra mondiale che aveva causato danni al Seminario i Salesiani, e soprattutto grazie all’iniziativa di Don Luigi Alessi di dedicarono alla costruzione dell’oratorio e la parrocchia dagli anni 1950 al 1953 fu affidata a Don Pompeo Finamore nato ad Alberona (Foggia) nel 1918 e morto in un tragico incidente stradale nel 1977. Ancora oggi viene ricordato perché con la sua ricca umanità seppe andare incontro ai giovani, ai fedeli pronto a dialogare, a incoraggiare e soprattutto con una attenzione particolare ai bisogni degli ultimi.

Dal 1953 al 1956 ci fu Don Luigi Sauchelli e dopo Don Giuseppe Passarelli (1957 – 1962) uomo umile ma anche zelante chiamato ad occuparsi degli alluvionati di Africo e Casalinuovo, ospitanti presso il fabbricato che aveva ospitato i seminaristi del Seminario di Spina Santa.

A questo punto va ricordato un grande salesiano Don Serafino Miotti nato nel Friuli nel 1906 e morto a Napoli nel 1981.

Operò a Bova Marina dal 1961 al 1968 e il suo apostolato lo svolse proprio tra gli alluvionati di Africo e Casalinuovo, che erano circa un migliaio. Ancora oggi viene ricordato con affetto e con l’immagine del prete, avvolto nel suo mantello, che  sopra la lambretta raggiungeva località  Spina Santa dove si dedicava, coinvolgendo i ragazzi, a sistemare le strade, a creare campi da gioco usando gli attrezzi come pala, piccone, carriola ecc. Così si conquistò il cuore della gente sia di Africo ,Casalinuovo che di Bova Marina.

Dal 1962 al 1969 fu parroco di Bova Marina Don Giacomo Manente.

Don Giacomo Manente era nato a Zero Bianco (Treviso) nel 1911. Fu cappellano militare dal 1940 al 1943 e prigioniero in Germania dal 1943 al 1945. Dopo la liberazione fu maestro dei novizi Salesiani dal 1946 al 1962 fino a quando venne mandato dall’Ispettore Don Marrone a Bova Marina.

Don Manente era un uomo molto spirituale; buon conoscitore dell’animo delle persone che seppe conquistarsi il contatto personale. Vicino alle gioie e ai dolori della sua gente, circolava per le strade del paese con la sua bicicletta, impegnato a visitare le famiglie, ad ascoltare, a conoscere i bisogni delle persone per poterli aiutare sia spiritualmente che umanamente.

A Bova Marina introdusse la riforma liturgica del Concilio Vaticano II; nella chiesa parrocchiale costruì il nuovo altare, in modo che il celebrante fosse rivolto versi i fedeli, eresse il monumento alla Madonna del Mare, inaugurato il 30 aprile del 1965. Inizio i lavori del Tempio Don Bosco già avviati da mons. Giuseppe Lenotti Vescovo di Bova.

Nel 1969 lasciava Bova Marina per la parrocchia Salesiana del “Rione Amicizia” di Napoli. Dopo aver svolto altri incarichi nella Congregazione Salesiana gli ultimi anni li trascorse a Mogliano Veneto dove morì l’8 aprile del 1993.

Gli succedeva come Direttore-Parroco Don Giovanni Baranello, nato a Mirabello Sannitico (Campobasso) nel 1906.

Don Baranello era stato a Bova Marina negli anni 1941- 42 come insegnante del Seminario, Consigliere scolastico, Direttore dell’oratorio, cappellano delle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice. Adesso, nel 1969, egli tornava a Bova Marina come direttore-parroco.

Contrariamente a quanto le apparenze potevano dare modo di pensare, si oppose con fermezza all’Ispettore Don Cesari Aracri e al suo consiglio che avevano in mente un ridimensionamento dell’opera di Bova Marina.

Cosi scriveva in un lettera ad un suo confratello (la lettera non ha data e il nome   confratello non è leggibile) : “ La casa minacciava di essere chiusa, ma aiutato dai Signori autorevoli di Bova Marina, ottenemmo dal Rettor Maggiore, Don Luigi Ricceri, la riconferma della permanenza dei Salesiani a Bova Marina”.

Superata questa tempesta Don Baranello, nel 1973, aveva come successore Don Gennaro Iodice.

Don Iodice era nato a Marcianise (Caserta) nel 1920. Il noviziato, dal 1938, lo fece come missionario in Perù e Bolivia. Qui svolse il suo ministero sacerdotale fino al 1965 e dopo passò all’ Ispettoria Meridionale. Fu parroco di Bova Marina dall’autunno del 1973 al 1976. E’ stato un parroco molto impegnato nel sociale ed anche un bravissimo musicista tanto che con i giovani Cooperatori preparò una Messa Solenne con i canti in latino.

Nel 1976 arrivava come parroco Don Giuseppe Schiavarelli. Nato a Santeramo in Colle (Bari) nel 1911. Professore di Lettere Classiche fu chiamato dai Superiori a svolgere questo incarico a Bova Marina in un periodo molto difficile. A Bova Marina sarebbe stato parroco per dieci anni (1976 1986)

Tra i suoi collaboratori c’era un prete molto vicino alla gente Don Italo Gerace,

nato a Cittanova fu vice-parroco per sette anni dal 1976 al 1983. E’ morto dopo una lunga malattia a Castellamare di Stabia il 19 dicembre del 1991.

Girava a Bova Marina con il suo motorino fermandosi quando si presentava l’occasione per parlare con la gente. Viene ancora oggi ricordato per la sua umanità e per il servizio agli ammalati che visitava molto spesso. I fedele per la sua bontà d’animo gli volevano molto bene e lui rispondeva con lo stesso slancio.

Nel 1986 arriva a Bova Marina Don Francesco Ranieri nato a Terzigno (NA) nel 1922. Vi rimase fino al 1990.

In questi quattro anni ci furono molte iniziative:

Nel 1987 : L’anno Mariano e la “Peregrinatio Marie”;

Nel 1988, dal 5 – 12 Giugno 1988 una missione popolare dei Padri Redentoristi, in preparazione  al Congresso Eucaristico Nazionale tenuto dal Papa Giovanni Paolo II a Reggio Calabria.

Dal 4- 5 febbraio 1989 la visita del Cardinale Salesiano Card. Rosario Castillo Lara che benedisse il monumento a Don Bosco, posto nella piazza antistante la Chiesa, in occasione dei cento anni della morte del nostro Padre Fondatore.

Il 14 gennaio 1990 ci fu la visita del Rettor Maggiore Don Egidio Viganò, settimo successore di Don Bosco che benedisse il mosaico posto sulla facciata del Tempio Don Bosco (Dono degli ex- allievi).

Coro liturgico della Chiesa a Maria SS. Immacolata

Il 12 agosto del 1990 in occasione del venticinquesimo della posa della statua della Madonna del Mare celebrazione di una Solenne Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo di Reggio- Bova Mons. Aurelio Sorrentino.

Don Ranieri dopo aver organizzato il nuovo ufficio parrocchiale nel settembre del 1990 lascia Bova Marina.

Gli succedeva Don Giorgio Sannino come direttore – parroco dal 1990 al 1996. Don Giorgio era nato a Portici (Napoli) nel 1926 ed era stato direttore dell’oratorio di Salerno dove ancora oggi viene ricordato per il suo amore per i giovani.

Don Sannino, rinnovò il Consiglio Parrocchiale, che radunò ogni mese, elaborò un Piano Pastorale per gli anni Novanta, istituì le Catechiste Laiche, organizzò la catechesi dei ragazzi portando l’obbligo fino ai 14 anni, la formazione dei ministranti, la preparazione dei fidanzati al matrimonio, la Catechesi degli adulti e gli incontri periodici con i genitori sia dei ragazzi della prima comunione, e della cresima.

Fece restaurare la Chiesa dell’Immacolata che fu riaperta al culto con una solenne celebrazione il 16 marzo del 1996.

Anche gli ambienti dell’oratorio furono rinnovati e resi accoglienti grazie al sostegno dell’Ispettore Don Luigi Testa, che il Rettor Maggiore, Don Viganò, dal Piemonte inviò a Napoli per guidare l’Ispettoria Meridionale.

In questo periodo fu vice- parroco Don Luigi La Croce al quale dedicherò un mio ricordo personale più avanti.

A Don Sannino succedeva nell’ottobre del 1996 Don Mario Cipriani, nato a Napoli il 1931. Don Mario organizzò:

La missione popolare dal 3 al 18 ottobre 1998 in preparazione della ricorrenza del Centenario della presenza Salesiana a Bova Marina;

L’istituzione dei centri di ascolto;

La costituzione della Comunità Educativa-Pastorale.

Dopo i festeggiamenti del Centenario ( 1998) della presenza Salesiana che ha visto la partecipazione di molti confratelli e soprattutto del Rettor Maggiore Don Vecchi lasciava Bova Marina per Napoli.

L’Ispettore Don Franco Gallone inviava Don Lello Ieva che pur restando a Bova Marina meno di un anno si era conquistato la simpatia e la stima dei fedeli.

Dopo di Don Ieva fu inviato come direttore-parroco Don Lindo Formato al quale dedicherò un mio ricordo personale.

Seguirono : Don Natalino Carandente, Don Vincenzo Longo e adesso guida la Comunità Salesiana come Direttore – Parroco Don Pasquale Rondinelli.

                                                                    Salvatore Borrello

In copertina gli ultimi PARROCI Cartandente, Longo, Rondinelli