Ci accingiamo ad effettuare l’ultima replica di Spettacolo Spettacolare, ultima – di una ormai lunga serie – fortunatissima fatica andata in scena già sei volte al Cineteatro Don Bosco con sei strabilianti soldout.

Ultima, dicevo, di una lunga serie di impegni che in questi anni mi ha visto con grande onore ed orgoglio alla guida delle tre stagioni teatrali – compresa questa – della nostra amatissima casa.

Non una semplice Direzione Artistica la mia, ma un amore incondizionato per il nostro teatro. E credetemi, per me è un posto veramente sacro. Un luogo che mi ha ridato la vita in un momento in cui l’avevo quasi persa. E me l’ha ridata con una marcia in più: spero infatti che tutti possano avere una possibilità così fortunata come l’ho avuta io.

Abbiamo iniziato questa avventura con Elpida2017: una scommessa che ci ha visti affrontare spettacoli come il nostro Giulietta&Romeo che tante e tante soddisfazioni ci ha regalato.
Un grande slancio per continuare con Elpida2018: Siamo Noi Don Bosco ed il 10° anniversario de Il Tempo delle Cattedrali, due altre grandi emozioni chiuse con Ad un Piano dal Cielo. Abbiamo aperto la nostra casa a tanti amici, con musical, commedie e spettacoli meravigliosi. Da Pinocchio a Traditi, da Il Vento degli Anni ’60 a Camere con Crimini, da Frozen a Dora in Avanti, tutte storie amate, applaudite ed acclamate dal pubblico.

Ed eccoci qui, a metà Stagione Teatrale Elpida2019, ad aver raggiunto un traguardo importante, azzarderei storico per me e per tutti noi: abbiamo raggiunto e ampiamente superato le 10mila spettatori nelle tre stagioni teatrali.

Dire diecimila volte grazie non basterebbe. Ed è per questo che scrivo questa lettera a voi, amato e caro pubblico, per dirvi quello che provo in questo momento. Perché chi ha scelto di venire a teatro in questi anni non ha solo partecipato ad un semplice evento, ma ha operato una scelta molto più importante.

Chi supporta la nostra attività di cultura e spettacolo supporta dei ragazzi che vogliono vivere nella legalità e nei sani principi e che sognano di non lasciare questa terra ed avere una possibilità qui.
Abbiamo cercato di contrastare con forza il depauperamento dell’offerta culturale e sociale del nostro territorio ed in particolare del nostro paese sciolto per due volte per infiltrazioni mafiose.

Lo abbiamo fatto perché voi siete stati dalla nostra parte.
L’ho potuto fare perché al mio fianco ho avuto delle persone straordinarie.

E qui, perdonatemi e permettetemi di spostare il focus di questa lettera ai miei artisti ed al mio staff. Una buona parte mi ha seguito lungo tutti questi tre anni, e soprattutto a loro devo tutta la mia gratitudine. Perché da solo non sarei nulla ma insieme siamo una forza.

Questa sera saremo in scena con la nostra ultima replica ed io già vedo i vostri occhi brillare alla luce dei riflettori. Stanchi e appagati per tutte le emozioni immense che abbiamo provato insieme, felici ma tristi di un grande successo arrivato organicamente al capolinea.

Chiudo questa mia lettera aperta con un monito. Lungi da me essere presuntuoso in questo, ma ho la certezza che ciò che siamo e ciò che facciamo sia uno degli ultimi baluardi di speranza di una terra a cui hanno tolto tutto: dalla salute ai diritti essenziali.

La Stagione Teatrale, da tre anni, si chiama Elpida: in greco vuol dire speranza. E la speranza, si sa, è l’ultima a morire. E quando stasera saremo ormai undici mila, guardiamoci ancora una volta negli occhi e carichiamoci di quella emozione che solo noi, pubblico ed artisti, sappiamo scambiarci reciprocamente.

Grazie, ai miei artisti ed al mio pubblico, per donarmi la vita giorno dopo giorno.