Anno di grazia 2002 : di storia appena un cenno!

I visitatori si accalcano davanti ai vari stands allestiti  nella Capitale per celebrare l’attribuzione alle Forze di Polizia del Premio Michelangelo in concomitanza  con  il 150° anniversario di costituzione  del Corpo delle Guardie di PS  in base a R.D. 11/luglio/1852  n.1404, avvenuta in un periodo oltremodo  drammatico  e decisivo per la nostra nazione,  che l’aveva vista reduce dalle prime guerre indipendentiste, ovviamente quelle del 1848/1849 … 

“Toh…guardate queste….Incredibile…..il queste si riferisce ad un paio di lustre catenelle corredate di un robusto catenaccio con relativa chiave che occhieggiano dalla teca della memoria, suscitando più di una legittima curiosità negli increduli visitatori circa l’uso di questo strumento di lavoro del poliziotto,particolarmente in auge ante-guerra e ,volendo, fino agli anni ’50 e passa..

In effetti, si potrebbero agevolmente  definire le trisavole delle attuali manette con al seguito i  futuristi ,ormai non più,braccialetti elettronici,nel frattempo  divenuti intelligenti , direttamente da indossare, per così dire,con high-tech noncuranza,pur conservando,sotto sotto, un che di imposizione inevitabilmente fastidiosa ….

Per chi scrive,figlia di poliziotto per una vita in servizio  presso la Squadra Mobile della città dello Stretto ulissiano, sempre  alla ribalta per merito,ma lo è o non lo é ?! , al momento nessuna terza incomoda ipotesi , del chimerico Ponte,di colpo s’aprono scenari indimenticati/indimenticabili da interno di famiglia con vestizione,peraltro complessa e laboriosa come  un rito iniziatico che si svolgeva quotidianamente all’ora di andare,chi in ufficio chi a scuola…………

Tra una sbirciatina e l’altra, il genitore ignaro di cotanto interesse suscitato nei figlioletti, compuntamente si infilava addosso un po’ di ferraglia  del mestiere,dalla consueta pistola d’ordinanza a…sì,proprio le catenelle con discrezione posizionate nella tasca posteriore dei pantaloni,pronte all’uso,quello di finire arrotolate e chiuse a doppia mandata con fulminea destrezza sull’uno e l’altro polso del malcapitato di turno!

Non di rado, la porta appena accostata della camera da letto si apriva di scatto addosso ai bambinetti ancora intenti ad origliare e sull’uscio compariva il genitore, piuttosto contrariato che si stesse  a perdere tempo invece di  recarsi subito a scuola.

 Eran questi i momenti in cui da finto burbero egli si divertiva  a sventolare le catenelle a mò di spauracchio sotto il  naso di questi figlioletti petulanti che non obbedivano all’istante….

Già…

In definitiva  tempi felici, moderni non troppo, quelli delle  catenelle e in seguito delle volanti rapinose e sgommanti di marchio Alfa, tutte rigorosamente,all’epoca, in grigio-verde,o colore  polizia ,fa lo stesso!

Nell’ipotesi più romantica e fantasiosa si poteva persino ventilare il lusso di giocare a “Guardie e Ladri”,tal quale nel celeberrimo film all’italiana ,in cui,gli incontri-scontri tra l’agente,poliziotto integerrimo e il ladruncolo,povero diavolo d’occasione, avvenivano sulle orme nientemeno che di Aldo Fabrizi e Totò!

Altre pagine di album dove sostare……

Di recente la stampa più attenta e sensibile ha dedicato brevi note ad una ricorrenza del 1° aprile che,  una volta tanto, rifugge da quegli immarcescibili  stereotipi inneggianti alla ritrita beffa/pesca  d’altura, accogliendo un ben diverso orizzonte civico e sociale, purtroppo attagliato alla congerie di  emergenze che incombono  senza una vera sosta.

 A questo punto della narrazione,poiché tale essa va considerata, passando da un solenne  anniversario all’altro, vanno qui  celebrati i  primi  40 anni ancor giovani ,di una normativa basilare  come la  legge 1° aprile n.121/1981,  che ha operato la  smilitarizzazione delle Forze di Polizia, inserendole  in una concezione moderna e liberale,  a vocazione squisitamente civile,ovvero di Stato.

Tradotto in lingua ndr, senza enfasi, nella storia minimal/familiare, il nuovo corso significò da subito il definitivo abbandono dell’obbligo,se mai ci fosse stato,negativo al riguardo, di indossare quelle museali divise di ruvido panno  un po’ stazzonato per la perenne permanenza all’interno di improbabili bauli olezzanti di solita canfora antitarme,  anch’essa fornita all’uopo dall’Amministrazione di PS !

Quanto al resto c’è eccome!!, anche se pudicamente evocato, preziosa occasione da non perdere, qua e là in certe reminiscenze di pur intensa vita professionale, per buona parte svoltasi in uffici  ministeriali di diretta collaborazione con il vertice per la attenta disamina tecnico-giuridica di provvedimenti di legge in itinere o da preventivamente approntare ,durante apposite riunioni  all’epoca indette al quarto piano della Presidenza del Consiglio dei Ministri con la partecipazione dei funzionari dei vari ministeri competenti.

Presente,tra costoro,alle suddette,riunioni si capisce, anche chi scrive…..

In genere,ammesso e concesso che ,durante la discussione, sorgesse qualche ragionevole perplessità sui futuri effetti derivanti dal successivo incardinamento della normativa,vedi caso di specie, nell’ordinamento giuridico nazionale, bastava invocare tutta una serie di convenzionali deus ex machina , incorporei solo in apparenza, per dissipare all’istante qualsivoglia timida brezza  nel vento impetuoso della continua evoluzione socio-politica.

Ancora uno scorcio  d’album,stavolta  d’autore….. 

 Nel tempo presente in cui gli anni decorsi dalla data di fondazione su ricordata sono nel frattempo divenuti ben 169 , il ruolo delle Forze di Polizia  a difesa della collettività si è rafforzato nel solco di una rinnovata  funzione di pubblica sicurezza, che oggi  si affida alle  più avanzate tecniche digital-informatiche per l’individuazione del crimine.

Ciò che non muta, né può  altrimenti, è la visione idealmente declinata  nel triplice motto inciso sulla faccia di una medaglia d’argento al merito di servizio concessa in un ormai lontano 1966,ben custodita tra care memorie di famiglia :

Dovere,coraggio,abnegazione…..”