Standing ovation finale per il concerto emozionante di mercoledì sera al Cilea: lo “Stabat Mater” di Karl Jenkins ha commosso, esaltato, catturato il folto pubblico presente in sala.

Scenografia perfetta, ammaliante scelta di luci, coreografie studiate e ben eseguite dal corpo di ballo FreeTogether hanno fatto da cornice e complemento alla splendida esecuzione dell’opera da parte dei cori FreeTogether, San Paolo, Mater Decor Carmeli ed elementi di altri cori reggini e della provincia, compreso il coro lirico del Conservatorio “F. Cilea”, accompagnati con evidente bravura dall’orchestra sinfonica FreeTogether e magistralmente diretti dal M° Bruno Tirotta.

Momenti di elevata intensità si sono raggiunti grazie alle voci delle soliste Jessica Grande (voce etnica) e Alessia Giardini (contralto).

Quest’opera ha la caratteristica moderna di fondere la musica tradizionale occidentale (orchestra e coro) con suggestioni mediorientali regalate da strumenti e voce etnici; tradizionalmente gli “Stabat Mater” si concentrano sulla sofferenza della Madonna al momento della crocifissione di Gesù, ma a differenza della maggior parte degli adattamenti del testo, Jenkins usa anche lingue diverse dal latino, inserendo le lingue principali dell’epoca e persino l’inglese per rendere la comprensione internazionale e poter “parlare” ad ogni cuore.

La rappresentazione in prima nazionale in forma scenica di questa sublime partitura è stata resa possibile dagli sforzi dell’Associazione FreeTogether onlus, che ha ideato e organizzato il Festival “PRIMAvera Mediterranea” (cofinanziato dalla Regione Calabria),  di cui lo “Stabat Mater” è stato l’evento conclusivo.

Direttore artistico del Festival è stata Marialuisa Fiore; direttore creativo Alessio Caccamo.

Musica, canto, luci, balli, figuranti in “quadri” toccanti hanno coinvolto gli spettatori in un crescendo di emozioni, che sono andate dal palpito della vibrante preghiera “Sancta Mater” alla condivisione del dolore nella stupenda “And the Mother did weep” per culminare nell’esaltazione della speranza nello sfolgorio di luci e trionfo della musica nel brano finale “Paradisi Gloria”.