Il conflitto tra Russia e Ucraina è iniziato davvero il 24 febbraio 2022?

In realtà no, risale infatti al 2014 quando Viktor Janukovyc era presidente dell’Ucraina, il quale al momento della elezione si diceva filoeuropeo, ma poi una volta al potere si rivelò spacciatamente filorusso. Il popolo ucraino, non accettando questo cambio di versione, insorse e costrinse il presidente alla fuga.

In quei giorni però ci furono allo stesso tempo delle reazioni al contrario, quando in alcune regioni (Crimea e Donbass) gruppi che volevano passare con la Russia iniziarono a ribellarsi. Putin, approfittando dell’onda del momento, mandò i suoi “omini verdi” in Crimea, per liberarla dall’Ucraina e annetterla alla Russia. I soldati si chiamavano così perché furbamente la Russia li aveva inviati senza alcun segno di riconoscimento sulle tute mimetiche, che rimanevano così totalmente verdi. Come mai la Crimea è così rilevante per Putin? Perché è un importante sbocco sul Mar Nero. Con un referendum che venne indetto per far scegliere al popolo se passare con la Russia o meno, il 95% scelse la prima opzione e tutti i giochi furono fatti.

La regione del Donbass aveva i suoi separatisti filorussi, ma qui Putin non ebbe vita facile come in Crimea. In questo caso, l’Ucraina ha reagito, dichiarando guerra ai separatisti stessi. Ma perché questa regione è così appetibile? Perché il Donbass è una area molto molto produttiva dell’Ucraina. Qui come si è comportato Putin? Ha iniziato ad aiutare i separatisti nella loro lotta contro l’Ucraina e da allora (otto anni fa) c’è una guerra fra Ucraina e separatisti, che sta costando circa 14 mila vittime e 1 milione di sfollati.

Questa invasione di ora, è l’ultimo atto di una vicenda iniziata nel 2014.

L’Ucraina di oggi è molto più forte di allora, perché alcuni paesi della Nato l’hanno aiutata negli anni.

Nato e nuovo conflitto di oggi

La risposta della Nato verso la Russia continua ad essere quella delle sanzioni e non è molto chiaro se danneggino solo il destinatario o anche il mittente.

La Nato a sua volta è divisa in due: da un lato gli Stati Uniti e Regno Unito e tutti quei paesi che prima erano sotto la Russia (repubbliche baltiche, polonia, bulgaria ecc..) che proprio perché già la conoscono, temono che un giorno toccherà a loro, chiedendo massima severità contro Putin. Dall’altro lato ci sono Italia, Francia e Germania, perché vogliono evitare sia il conflitto che le sanzioni, anche perché ci sono molti interessi economici con la Russia, quindi sanzioni molto severe saranno un boomerang per chi le infligge.

Infine, alla luce di tutto ciò che sta accadendo, quale potrebbe essere un altro effetto delle sanzioni? Gettare la Russia tra le braccia della Cina, a cui potrebbe vendere il suo gas. Ricordiamo inoltre che anche la Cina ha una “sua Ucraina”, che è Taiwan, della quale ha invaso lo spazio aereo qualche giorno fa. La notizia è passata un po’ in sordina, ma non agli occhi degli Usa che stanno guardando con interesse a questa situazione parallela.