I LETTORI CI SCRIVONO

di Giovanna Foti

Chi per una volta non ha sognato di visitare la Grecia, la culla della civiltà, la patria degli Dei?

Io ci sono stata e posso dire che visitare personalmente questi luoghi è diverso che studiare sui libri di storia.

Secondo me si dovrebbe associare alla teoria anche lo studio visivo, cioè fare viaggiare lo studente virtualmente. Sono emozioni che se non le vivi personalmente non si “comprendono”.

NELLA CITTÀ DI AGAMENNONE

Una tappa del viaggio organizzato dall’UTE-TEL-B di Bova Marina è stata Micene patria del grande re Agamennone. Anticamente era conosciuta come la città in oro. Si trova nell’ Argolide e precisamente su un’altura. Per me visitare la cittadella è stata un’esperienza unica e  irripetibile. Il primo impatto non è stato positivo in quanto da lontano vedevo un luogo sito in una vegetazione brulla, in un territorio arido, desolato, dove il sole fa da padrone. Ma più mi avvicinavo all’ Acropoli più le sensazioni cambiavano.

Camminando attraverso il vialone che porta all’entrata centrale, mi sentivo catapultata indietro di millenni. Sentivo sensazioni differenti: dall’esaltazione del passato glorioso dei Micenei all’amarezza del triste epilogo della città-fortezza e prima ancora di uno dei suoi più grandi eroi greci: Agamennone l’eroe della vittoria su Troia.

Infatti tutti abbiamo conosciuto Agamennone sui libri di storia, una delle figure più rappresentative e importanti della mitologia greca, fratello di Menelao, le cui gesta sono state immortalate da Omero nell’Iliade.

PASSATO PRESENTE

Inizio la mia visita, mi immedesimo come se tutto fosse il presenteAttraverso un percorso leggermente in salita arrivo davanti alla PORTA DEI LEONI: l’ingresso alla città-fortezza di Micene. Tutto il viale è costeggiato da blocchi di pietra enormi, mastodontici. Al confronto mi sento piccola piccola, la porta alta sui tre metri, è composta da due blocchi laterali enormi, sormontati da un blocco orizzontale. Sopra questo blocco è posto un monolito con un simbolo araldico, ai due lati due leonesse con le zampe anteriori appoggiate alla base del monolito, mancano però le teste. Mi fermo ad osservare questa porta e il vialone e immagino quanti soldati, persone, eserciti, carri hanno attraversato questa porta. Poi guardo in basso verso il mare, il golfo di Nauplia e immagino la nave di Agamennone che attracca, e poi il famoso re con i suoi guerrieri che a cavallo si inerpica vittorioso (dopo 10 anni ritorna dalla guerra di Troia) verso la sua amata città. Penso alla moglie Clitennestra che fingendo felicità lo attende, celando astutamente il suo piano di vendetta ideato insieme ad Egisto suo amante.

IL RITORNO FATALE PER IL RE

Intanto Agamennone attraversa la porta dei leoni ignaro del brutto destino che lo attende. Infatti viene ucciso da Egisto e dalla moglie. Continuando il tragitto, superata la porta si nota subito un complesso murario che fungeva da protezione della città, chiamato MURA CICLOPICHE, massi enormi che circondavano tutta la Cittadella. Si denominano ciclopiche perché erano state poste da un ciclope. Anche qui mi soffermo a immaginare un essere enorme con un occhio solo che solleva e trasporta questi grandi massi per costruire la cinta muraria. Inerpicandomi attraverso sentieri raggiungo il cuore della città: il PALAZZO REALE. Si trova su un’altura e ci si arriva dalla strada che parte dalla Porta dei Leoni. Anche il palazzo reale è a sua volta circondato da cinte murarie. Si vedono i resti delle mura delle varie camere del palazzo.  E qui mi trattengo di più.

C’ERO ANCH’IO

Chiudo gli occhi e con la fantasia rivivo la quotidianità del re. Lo vedo con i suoi figli, oppure seduto con i comandanti che progettano strategie di guerra, che si affaccia dal suo palazzo e da qui controlla la vita sociale della città. I guerrieri che si allenano, le ancelle, i servi, gli artigiani. Sembra di “sentire” ancora le voci i rumori delle spade. Purtroppo il tempo è tiranno, inoltre fa molto caldo e non posso indugiare oltre, così riprendo il cammino e superati i resti del palazzo arrivo sul retro della città. Altra sorpresa: dal basso sembrava più o meno una normale città posta su un’altura ma sporgendomi noto che si trova addirittura a picco. Riprendo il percorso e la mia attenzione viene catturata da un’antichissima CISTERNA. Si scende attraverso scaloni ma non si può visitarla perché è chiusa.

LE TOMBE

Proseguendo ritorno alla porta dei leoni, qui sulla destra si trova un complesso funerario sembra siano stati sepolti membri reali. È qui che è stata ritrovata la maschera di Agamennone.  Ma è più a valle che c’è una tomba dove si dice sia stato sepolto il re. Ha una forma circolare e vista dall’interno sembra un grosso alveare di pietra. Più distanti fuori dalle mura si trovano le tombe di Egisto e di Clitennestra uccisi dal figlio del re. Sopra la tomba di Egisto si trova il teatro di Micene. Purtroppo si riesce a vedere solo la fila circolare dei sedili da ambo i lati.

UN AFFASCINANTE SALTO NEL PASSATO

Con quest’ultima visita è finito il mio viaggio nella grande Micene. È stato come se avessi fatto un salto nel passato. Mi sono ritrovata a camminare su strade mulattiere, a sterro, piene di sassi, in salita, in discesa.

Secondo me luogo unico da visitare assolutamente, dove il passato finisce con il coinvolgere completamente il visitatore.

Giovanna!

Mi chiamano.

Arrivo!

L’incantesimo si è interrotto, ma … “a presto!”.