E’ MENO NOTO MA ESISTE ANCHE IL “PRESEPE PASQUALE”

Il presepe della passione era diffuso nei secoli XVIII e XIX nell’Europa centrale e occidentale poi dimenticato quindi ripreso mostrando le scene di sofferenza di Gesù.

Un presepe racconta la nascita di Gesù, il bambino nella stalla, …

Un Presepe della Passione, invece, ha come tema la tragica fine della vita di Gesù, che ascende felicemente a fianco al Padre con la resurrezione e rappresenta il tempo compreso tra la Domenica delle Palme e il Lunedì dell’Angelo e rispetta la cronologia dei Vangeli.

Molti dimenticano o non colgono – specie i bambini – il senso religioso del periodo: uova, agnelli di pasta reale, ‘nguti e altre prosaicità senza sfondo cristiano, distraggono dai significati.

Il presepe pasquale aiuta a riportare alla sostanza rievocativa degli eventi che accompagnano il sacrificio e la morte di Gesù.

Il 2023 ha segnato il ritorno alla vita precovid. La Comunità bovese ha potuto partecipare con gioia e con una presenza numerosa alle varie funzioni religiose.

Il segnale di ritorno alla normalità si è riscontrato nella Chiesa dell’Immacolata.

Dal 22 febbraio, giorno delle Ceneri, è iniziata la Quaresima che termina il 9 aprile giorno di Pasqua.     

Alcune signore facenti parte del coro liturgico parrocchiale, Giovanna Foti, Carmela Tuscano e Saveria Tripodi con l’ausilio del parroco don Pasquale e di don Francesco hanno pensato, per quante sono le domeniche quaresimali, di rappresentare con simboli il tema centrale della domenica allestendo l’altare.

La Quaresima richiama i 40 giorni di digiuno vissuti da Gesù nel deserto e i vari tentativi del diavolo per indurlo alla tentazione.

I simboli che caratterizzano la prima domenica quaresimale sono: il drappo viola, la sabbia del deserto, la pianta sempreverde, i rami secchi e il libro del vangelo.  In questa domenica si rimanda ai 40 giorni di digiuno passati da Gesù nel deserto.

La seconda domenica narra la trasfigurazione di Gesù. Infatti viene aggiunto come simbolo la veste bianca di cui Gesù era vestito durante la trasfigurazione.

Il simbolo che caratterizza la terza domenica è un pozzo, una brocca e una ciotola. In questa domenica il vangelo parla della incontro di Gesù con la Samaritana alla quale chiede dell’acqua.

La quarta domenica è la domenica laetare;  i simboli rappresentativi sono: un drappo rosa, fiori bianchi e rosa  e una candela a simboleggiare Cristo come luce del mondo. Tema principale del vangelo è il cieco che riacquista la vista. (domenica laetare deriva dall’introito della messa del giorno: Laetare Jerusalem et conventum facite omnes qui diligitis. …, cioè Rallegrati Gerusalemme e voi tutti che l’amate riunitevi….)

La quinta è caratterizzata dalla Resurrezione di Làzzaro, simbolo è la pietra  del sepolcro e la frase di Gesù: credi tu?.

Passato il periodo quaresimale, si cambia scenario. La chiesa viene allestita da palme e rami di olivo a simboleggiare l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme.

Dopo le palme l’altare viene allestito con i simboli della Reposizione (Riposizione del SS Sacramento nel tabernacolo), ovvero ciotole con germogli di grano, lenticchie e fiori di campo.

E per finire, per fare rivivere ai fedeli la Via Crucis di Gesù, hanno allestito un “presepe pasquale” semplice ma di grande effetto.

Questo rappresenta il tocco decisivo che fa rivivere una tradizione da tempo sopita, un primato di flash back storico, un efficace strumento per non banalizzare un evento che racchiude l’essenza della cristianità.

Le artiste hanno voluto osare aderendo strettamente al modello biblico, realizzando con immaginazione, pur con la povertà dei mezzi a disposizione, i momenti più salienti.

Abbiamo avuto modo di seguire il lungo lavoro preparatorio essendo una delle artiste, Giovanna Foti, ormai da anni avviata sulla strada dell’arte, un elemento essenziale tra le collaboratrici e animatrici del Laboratorio artistico dell’UTE-TEL-B (Università per la Terza Età e per il Tempo Libero della Bovesìa), responsabile per il mosaico (vedi il suo contributo nella realizzazione del mosaico della Madonna del Mare) e impegnata nella pittura, la sua passione è Klimt.

Quanto è stato realizzato si può fare con pochissima spesa, materiali di riciclo, fantasia e manualità, guidati dalla consapevolezza storica e dall’assunzione del significato religioso.

Un modello da diffondere nelle famiglie come il tradizionale Presepe. Consente di illustrare facilmente ai bambini il riferimento biblico e permette agli adulti di affrontare temi difficili come la morte, la paura, le sofferenze.

E il fare è una occasione di riflessione e approfondimento.