In questo periodo, contrassegnato dalla ferocia del terrorismo e dell’oscurantismo in nome della religione, la CII invita ad essere tutti uniti e coesi per fronteggiare questo male subdolo che colpisce indiscriminatamente tutti, a prescindere dalle proprie origini e dalla propria appartenenza religiosa.

Non possiamo lasciare che cittadini innocenti siano ancora schiacciati da una violenza distruttrice dal volto brutale, in una scuola, in una chiesa e per le strade. Occorre rinnovare l’impegno comune della società civile, dai movimenti laici e religiosi, al vasto mondo delle moschee e dell’associazionismo, per respingere il messaggio di odio e di morte e contribuire a prosciugare quei bacini dove prolifera e si sviluppa l’islamismo politico.

L’attentato terroristico di Nizza, che segue ad altri, recentemente registratesi in Francia, va considerato per gli effetti che esso ha generato e non assolutamente per le sue motivazioni, che rimandano ai retroscena della nostra società europea e che, in questa fase, diventano il pretesto per far precipitare in un riduzionismo concettuale di tipo rivendicazionista. Il ricorso alla violenza, con finalità terroristiche, va interpretato come un attacco all’identità europea e ai suoi valori fondanti di libertà e di democrazia.

L’omicidio di Nizza, che ricorda il martirio di padre Jacques Hamel, deve impegnare tutti gli uomini di fede ad affrontare in modo unitario questa minaccia infida e cieca, piuttosto che lasciarsi rapire da sentimenti di ansia e di paura.

La drammatica situazione che viviamo in Europa, nella sua complessità, deve essere fronteggiata ponendo attenzione alle questioni strutturali che fungono da vettori chiave nella radicalizzazione violenta. La povertà, il disagio sociale, la stagnazione urbana ed anche una poco attenta gestione della comunicazione politica, collegate alle vicende della pandemia, rappresentano punti delicati sui quali strumentalmente fa leva l’islamismo politico, che costituisce ormai da anni una costante presenza in Europa.

Le contrapposizioni tra gli stati nelle aree di crisi, in Medioriente e nel Mediterraneo, producono strumentalizzazioni delle tensioni interne attraverso anche i social network, in cui si costituiscono bolle identitarie chiuse e schieramenti contrapposti dove il confronto democratico cede il passo alla ripetizione ossessiva di slogan, all’insulto, alla rabbia e al boicottaggio.
La CII rivolge le proprie preghiere alle vittime di Nizza e ai loro cari, e invita a considerare la laicità in un’accezione inclusiva, come tolleranza nei rapporti civili, non intesa come reciproca sopportazione mediante reciproca condiscendenza, ma come riconoscimento della dignità dell’altrui fede religiosa, condizione essenziale della convivenza umana.

La Confederazione, nata nel 2012 e prima in Italia a livello di rappresentanza, opera su tutto il territorio nazionale tramite le proprie Federazioni ed associa oltre 400 luoghi di culto e centri studio.