Oggi il Consiglio ha aggiunto otto funzionari russi all’elenco delle persone oggetto di misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina. Questi nuovi inserimenti in elenco sono stati adottati dal Consiglio in risposta all’escalation nello stretto di Kerch e nel Mar d’Azov e alle violazioni del diritto internazionale da parte della Russia, che è ricorsa alla forza militare senza alcuna giustificazione.

Tra i funzionari sanzionati figurano il capo e il vicecapo della direzione delle frontiere del Servizio federale di sicurezza russo per la Repubblica di Crimea e la Città di Sebastopoli, tre comandanti di pattugliatori di frontiera russi e di una nave antisommergibile che hanno partecipato attivamente ad azioni che hanno impedito l’accesso delle navi ucraine alla loro costa sul Mar d’Azov, due capi del servizio responsabili di punti di controllo russi e un comandante delle forze armate russe, responsabile delle forze militari nella regione, incluse le illegalmente annesse Crimea e Sebastopoli.

Il Consiglio ha inoltre prorogato la validità di queste misure restrittive dell’UE di altri sei mesi, fino al 15 settembre 2019. Il Consiglio ha rimosso dall’elenco la voce relativa a una persona deceduta. Le misure, che consistono in un divieto di viaggio e in un congelamento dei beni, si applicano adesso a un totale di 170 persone e 44 entità. Agli operatori dell’UE è inoltre fatto divieto di mettere fondi a disposizione degli individui e delle entità inserite in elenco.

Come dichiarato dal Consiglio europeo l’11 dicembre, l’UE chiede il rilascio immediato di tutti i marinai ucraini detenuti nonché la restituzione delle imbarcazioni sequestrate e il libero passaggio di tutte le navi attraverso lo stretto di Kerch. Ribadisce il suo impegno nei confronti del diritto internazionale, nonché della sovranità, dell’integrità territoriale e dell’indipendenza dell’Ucraina, come pure nei confronti della politica dell’UE di non riconoscimento dell’annessione illegale della Crimea.

Gli atti giuridici sono stati adottati dal Consiglio mediante procedura scritta. Sono disponibili nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

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