E’ articolato in due giornate di lavoro. Nella giornata del 29 aprile si svolgeranno le seguenti
sei sessioni tematiche:
S1 – Gestione integrata delle zone costiere e contratti di fiume;
S2 – Rigenerazione urbana. Strumenti e politiche innovative;
S3 – Infrastrutture e mobilità sostenibili;
S4 – Le città per tutti: eque ed accessibili;
S5 – Nuovi principi per il governo del territorio: governance, salute, welfare urbano;
S6 – Aree Urbane e Agricoltura sostenibile. Soluzioni integrate per nuove traiettorie di sviluppo.


Nella mattinata del 30 aprile si svolgerà la sessione di lavoro plenaria con gli interventi
programmati, mentre nel pomeriggio è prevista una sessione postuma sulla Sostenibilità e
Climate Change curata da INU Giovani che concluderà i lavori.


Il Simposio si propone di aprire un ampio dibattito sostenuto dai contributi di studiosi,
ricercatori e progettisti, attraverso un confronto interdisciplinare, che sia basato su
riferimenti sia teorici che sperimentali, per la rigenerazione urbana e la tutela e la
salvaguardia ambientale. In particolare, si intende indagare opportunità, strumenti e buone
pratiche di integrazione della pianificazione per l’adattamento al cambiamento climatico e
la necessità di uno sviluppo economico sostenibile per la Calabria, regione che presenta
gravi fragilità ambientali e socioeconomiche, destinate ad amplificarsi sotto gli impatti
climatici attesi, provocati dal riscaldamento globale.

IL MANIFESTO SCIENTIFICO-CULTURALE
Il Simposio “Ri(E)voluzione Urbanistica: città e ambiente un rapporto indissolubile”, si
inserisce nell’ambito delle attività dell’INU Calabria finalizzate ad approfondire le
dinamiche urbane territoriali, con lo scopo di apportare studi e contributi nell’ambito delle
sfide sociali ed ambientali contemporanee che la disciplina urbanistica è chiamata ad
affrontare.


La città è in un continuo divenire determinato dalla propria endogena capacità di
autorganizzazione. Le molteplici interpretazioni del governo dello spazio urbano e del
ruolo delle città, con suoi cambiamenti nel tempo, coinvolgono il territorio, gli individui
nel ruolo di abitanti e gli ecosistemi nel loro ruolo di garanti della vita. Si intuisce così che
il coinvolgimento consapevole dei cittadini, delle Associazioni di categoria e delle
Istituzioni culturali e di ricerca, per una partecipazione diretta ai temi del governo pubblico
e della programmazione urbana, consente di promuovere le migliori strategie politiche per
la città e per l’ambiente.
A periodi di stasi, sono seguiti momenti di grande cambiamento, come in questa fase
storica, con le grandi trasformazioni tecnologiche nel mondo delle reti, con l’emergenza
pandemica, con la diffusione di una nuova consapevolezza ecologica collettiva fondata
sulla Sostenibilità. Le città non sono solo luoghi dell’abitare. Esse sono anche potenti
dispositivi creativi per attivare il diverso presente ed esplorare il futuro possibile se
consentono una vita di comunità che costruisca relazioni feconde, produca nuove
economie e favorisca l’innovazione. Quando invece sono luoghi frammentati di
diseguaglianze, spazi del conflitto irrisolto, generatrici di marginalità e sfruttamento, esse
perdono la loro funzione co-evolutiva con l’umanità. La sfida dell’urbanistica più
responsabile ed innovativa, generativa e circolare, è progettare città dinamiche, circolari,
generatrici di valori, verso una nuova concezione simbiotica dello spazio, urbano e
ambientale. Città che consumino meno suolo, che neutralizzino le emissioni di gas serra,
che non erodano le risorse naturali e culturali, che perseguano strategie più sensibili al
contesto e guidate e attuate dalla comunità.
La città eco-logica intesa come luogo di valorizzazione della intelligenza collettiva dei suoi
abitanti invoca un salto di paradigma in grado di produrre una nuova visione della sua
missione, e la sua capacità di generare un ecosistema abilitante basato “sull’hardware”
fornito dalla nuova qualità degli spazi e delle infrastrutture e sul “software” costantemente
aggiornato dalla cittadinanza attiva, ma soprattutto dotato di un nuovo sistema operativo
costituito da politiche urbane avanzate, capaci di rispondere alle mutate domande della
contemporaneità. Una politica che mira allo sviluppo sostenibile del territorio va oltre i
suoi confini; deve consentire alle eccellenze presenti al suo interno di sviluppare delle
economie di specializzazione che sempre di più richiedono collegamenti con realtà
geografiche differenti, una maggiore capacità di collegamento fisico, ma anche una più
rapida capacità di scambiarsi informazioni e comunicazioni. Lo sviluppo secondo una
logica di rete parte dalle eccellenze peculiari presenti sul territorio, ma le spinge ad
investire in nuove competenze, in risorse umane sempre più qualificate.
Alla luce di questo quadro di riferimento, il Simposio si propone di avviare un ampio
dibattito formativo di un contesto scientifico-culturale ri-evolutivo, attraverso sessioni di
lavoro nelle quali si svilupperanno tematiche di pianificazione urbana e territoriale,
suscettibili di assicurare una programmazione urbana partecipativa, altamente coordinata
e interdisciplinare, che trovino conferma a livello europeo nel Green New Deal e il
Programma Horizon Europe (EC, 2021/27) attraverso il PNRR.