REGGIO CALABRIA – “Non retrocediamo di un millimetro. E’ inimmaginabile proporre un tale stravolgimento dell’assetto urbanistico di un’area cosi ampia senza il coinvolgimento delle realtà locali. Il Comune di Reggio Calabria, il Comune di Villa San Giovanni, la Città Metropolitana, l’Azienda Sanitaria Provinciale, la Regione Calabria, sono Enti che hanno già tutti espresso, in maniera formale e a nome delle comunità che rappresentano, un parere fortemente negativo nei confronti del progetto di spostamento del traffico pesante dal porto di Villa San Giovanni a quello di Reggio. Non è possibile far prevalere interessi privati a danno di un’intera comunità.”
E’ quanto dichiara il vicesindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria Riccardo Mauro, commentando la notizia, diffusa da alcuni organi di stampa locale, per la quale il Ministero dell’Ambiente avrebbe espresso parere favorevole sullo spostamento del traffico pesante da Villa San Giovanni a Reggio Calabria. “Ci opporremo strenuamente a questa scelta che consideriamo totalmente insensata rispetto alle prospettive urbanistiche programmate dal Comune e dalla Città Metropolitana. Già nei mesi scorsi, in Consiglio Metropolitano, il Comune capoluogo insieme al Comune di Villa San Giovanni, avevano presentato una mozione contro l’idea dello spostamento dell’attracco dei tir, votata unanimemente da tutti i Consiglieri. Troviamo assurdo che si possa pensare di passare sopra le teste di un’intera comunità” “In più occasioni le nostre Amministrazioni si sono espresse formalmente e politicamente contro questo scellerato progetto.
La nostra battaglia è iniziata infatti ormai più di tre anni fa con le relazioni tecniche trasmesse in via ufficiale al Ministero e con l’approvazione in Giunta e poi in Consiglio comunale di una mozione che aveva l’obiettivo di rafforzare l’azione politico amministrativa promossa anche personalmente dal Sindaco Falcomatà”.
“Non appena siamo venuti a conoscenza ufficialmente della proposta avanzata dalle compagnie private, ci siamo immediatamente attivati con atti ufficiali, debitamente trasmessi agli organi competenti, per evitare il progetto potesse andare avanti contro la volontà del territorio.
A queste determinazioni ufficiali sono poi seguite delle prese di posizione pubbliche da parte del sindaco, che attraverso gli organi di stampa, ha rivolto un appello alla città affinché le forze sociali prendessero una posizione netta contro l’ipotesi dello spostamento.
Dopo la trasmissione degli atti ufficiali e le audizioni dei tecnici, il sindaco Falcomatà ha voluto inoltre recarsi personalmente presso la sede del Ministero per manifestare apertamente la contrarietà della Città a questo progetto”. “Non si tratta ovviamente di una contrarietà per partito preso.
Al di là dell’enorme impatto che lo spostamento del traffico pesante avrebbe sull’assetto urbanistico ed ambientale della Città, con un aumento spropositato dei volumi di traffico, le relazioni tecniche presentate illustrano i diversi progetti, evidentemente alternativi a questa ipotesi, messi in campo dall’Amministrazione comunale, alcuni dei quali già in corso, altri in fase di progettazione, che prevedono nel complesso la riqualificazione, soprattutto in ottica turistica, dell’area circostante il porto, sia nella zona sud, con la riqualificazione dell’area di collegamento tra il Lungomare e il porto, con il progetto del nuovo lido comunale ed il completamento dell’Arena Lido, in collegamento con il Lungomare Falcomatà e il Parco Lineare Sud, sia nella zona nord con il polo sportivo di Pentimele”.
“E’ incomprensibile dunque – ha concluso Mauro – come oggi il Ministero abbia potuto sottovalutare le istanze presentate in seguito agli atti formali approvati dalle istituzioni locali.
Da parte nostra avevamo chiesto, di concerto l’Amministrazione comunale di Villa San Giovanni, lo spostamento dell’approdo nell’area di sud del porto di Villa San Giovanni, in uno spazio individuato e che ricade all’interno di quel Comune. Una soluzione vantaggiosa, peraltro condivisa anche con le associazioni operanti sul territorio, che avrebbe accontentato tutti.
Non comprendiamo dunque come il Ministero possa tapparsi le orecchie di fronte a quanto unanimemente sostenuto dall’intera comunità dello Stretto e procedere sordamente su un progetto che invece non convince proprio nessuno.
Chiediamo pertanto con forza al Governo di rivedere immediatamente questa decisione”