Mancano poche ore alla cerimonia di giuramento a Washington del 46.mo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Una presidenza che, dopo le contestate elezioni da parte di Donald Trump e il drammatico assalto a Capitol Hill, ha innanzitutto davanti a sé il compito di ricucire gli strappi nel tessuto sociale americano.Alessandro Gisotti

Gli Stati Uniti sono ancora scossi per quanto successo il 6 gennaio con l’assalto al Campidoglio che ha provocato la morte di 5 persone. Un evento senza precedenti e che, tuttavia, ha manifestato in modo drammatico le divisioni presenti nella società americana che vanno al di là della dimensione politica. Una polarizzazione che si è approfondita in questi ultimi anni e che, a detta di molti osservatori, non è destinata a scomparire a breve termine. Non a caso il tema scelto dal neo-presidente Joe Biden per la cerimonia di giuramento è America United. Un’esigenza, questa della unità nazionale, largamente avvertita in modo trasversale dagli americani anche nella consapevolezza che, solo se uniti, si potranno affrontare la pandemia e la grave crisi economica che ne è scaturita.

Anche Papa Francesco ha sempre sottolineato il valore dell’unità degli americani iscritto fin nello stemma della nazione, E pluribus unum. Nel suo viaggio apostolico negli USA del 2015, è stato il primo Pontefice a parlare al Congresso riunito in seduta comune. In tale occasione pronunciò un discorso che – attraverso figure come Lincoln, Dorothy Day, Merton e Martin Luther King – sottolineò ciò che rende in qualche modo unica la democrazia americana. Da quell’intervento di 5 anni fa alle parole all’Angelus del 10 gennaio scorso su quanto accaduto al Campidoglio quattro giorni prima, Francesco ha sempre incoraggiato a rifiutare le tentazioni disgregatrici e a lavorare, con pazienza e coraggio, per la riconciliazione e l’unità. Significativamente, in un messaggio inviato ieri in occasione del Martin Luther King Day, ha esortato gli americani a “tornare” al sogno del leader afro-americano. Gli Stati Uniti hanno bisogno di realizzare quel sogno incompiuto di “armonia e uguaglianza”. Sogno che “rimane sempre attuale” e anzi diventa anche più urgente in un Paese dove, nonostante le grandi possibilità economiche, permangono – adesso anche acuite a causa della pandemia – ingiustizie e conflitti sociali. E’ dunque questo il tempo per far prevalere il “noi” sull’ “io”, per sanare le ferite e trovare una rinnovata unità fondata sui quei principi che hanno sempre sostenuto la democrazia americana, facendone una protagonista sulla scena internazionale.