di Bruna Maria Antonia Primerano

Aumenta il numero di persone che hanno contratto il virus, si tratta di parenti stretti del primo paziente che era stato soccorso all’ospedale “San Bruno” nel fine settimana.

Nella cittadina bruniana, il pronto soccorso è rimasto chiuso per 24 ore, come tutto il piano terra del nosocomio in modo da avviare le procedure di sanificazione necessarie a renderlo nuovamente fruibile. Il personale sanitario venuto a contatto col primo paziente è stato sottoposto a quarantena e a tampone, mentre nell’attesa il servizio è supportato da infermieri di lungodegenza.

La protezione civile ha già installato due tende per il pre-triage da svolgersi ovviamente fuori dall’ospedale e dal pronto soccorso ma si attendono ulteriori misure per rendere attiva questa modalità. Infatti, ancora oggi il personale risulta sprovvisto dei DPI necessari, tra cui mascherine adatte a proteggere le vie aeree dal virus, e poi camici, tute, occhiali. Insomma, è come mandare soldati in guerra senza munizioni, combattendo a mani nude e viso scoperto.

Nel frattempo, cresce la preoccupazione a Serra San Bruno. Alcuni negozi tra cui panifici, annunciano chiusura temporanea, o apertura limitata, nei supermercati l’accesso è permesso con l’uso di mascherina, i benzinai attivano il solo servizio self-service h24 e aumenta la richiesta di spesa a domicilio. A questo punto l’ipotesi di una “chiusura” della città inizia a farsi sempre più strada.