La Conferenza episcopale italiana ha deciso che, dal prossimo 14 febbraio, i fedeli potranno scambiarsi il dono della pace guardandosi negli occhi ed chinando semplicemente il capo. Edward McNamara, docente di Liturgia e Teologia: “Non cambia il senso ed il significato profondo. In molti altri Paesi esistono segni diversi in base alle differenti culture, come prevede il Messale”

Nelle celebrazioni, torna lo scambio del segno di pace ma, per ora, completamente rinnovato. Lo hanno deciso i vescovi italiani stabilendo che, da domenica 14 febbraio, ai fedeli basterà guardarsi negli occhi accompagnando il gesto con un semplice inchino del capo. La Conferenza episcopale italiana, con una nota, ha ribadito la temporaneità del provvedimento, legata all’emergenza sanitaria, e ha ricordato come non appare opportuno “nel contesto liturgico sostituire la stretta di mano o l’abbraccio con il toccarsi con i gomiti” mentre il prendere un contatto visivo con il proprio fratello “può essere un modo sobrio ed efficace per recuperare un gesto rituale”.

leggi tutto