“Ho ritenuto necessario rivolgermi direttamente a Sua Santità Papa Francesco per scongiurare il trasferimento dei sacerdoti Salesiani dalla Parrocchia di San Francesco di Paola a Gioia Tauro i quali, altrimenti, dovranno lasciare l’Opera di Gioia Tauro il 31 gennaio 2021”.
È quanto afferma il capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale Marcello Anastasi, che ha inviato una missiva al Pontefice, nonché al Rettore Maggiore dei Salesiani Don Ángel Fernández Artime, all’Ispettoria Salesiana Meridionale e al vescovo di Oppido Palmi mons. Francesco Milito.
“Fin dal loro arrivo – aggiunge Anastasi – i sacerdoti sono stati ben accolti e considerati una grande opportunità di crescita e di pacificazione sociale per la comunità. Oggi invece il timore di un loro eventuale trasferimento altrove viene vissuto dalle famiglie della zona con grande preoccupazione perché potrebbe compromettere quanto ottenuto nel corso della loro missione. Tutti quanti – prosegue il capogruppo di IRIC – riconoscono nell’azione Salesiana della Parrocchia di San Francesco di Paola il valore associativo creatosi tra i giovani e fra gli abitanti del quartiere e l’aver saputo rilanciare i valori della fede cristiana con il rinvigorirsi della gioia e dell’armonia nella comunità gioiese. Segni tangibili come l’aumento della comprensione fraterna, la valorizzazione delle differenze e un diffuso senso dell’inclusività, sono sotto gli occhi di tutti. Sono state gettate le basi per la costruzione di una comunità nuova, rivitalizzata da un maggior senso della fratellanza, il che costituisce un patrimonio valoriale che non si può disperdere. In un contesto in cui la tentazione di non farcela e la sensazione di abbandono da parte di tutte le istituzioni sono sempre molto forti, di fronte anche al bisogno di contrasto delle logiche volte alla devianza, è indispensabile – conclude Anastasi – non interrompere quel ‘patto educativo cristiano’ che si è venuto a creare e che si è consolidato anche durante l’emergenza di questi mesi. La missione Salesiana a Gioia Tauro ha consentito a molti giovani di scegliere di parlare e di confrontarsi su temi anche molto forti e ha fatto fare importanti passi in avanti verso la crescita civile, sociale e cristiana di tutta la comunità”.