on. Saverio Zavettieri
Sindaco Saverio Zavettieri

 

A Bova Marina ha votato il 58,79%  dei 3.997 elettori.

Gli eletti della lista n. 2 vincente sono nelle foto che seguono

Gli eletti della lista n.1 minoranza: Andrea Zirilli (candidato Sindaco),Mario Zirilli, Antonio Stilo, Giuseppina Errante

 

FIDUCIA E SPERANZA, VOGLIA DI CAMBIAMENTO, TENACIA, COINVOLGIMENTO, PASSIONE, SONO IL MOTORE DELLA LISTA VINCENTE, SINTETIZZATO DA UNO DEI CONSIGLIERI ELETTI, IL COLLABORATORE DI deliapress. it SILVIO CACCIATORE.

Cara Bova Marina,

ti scrivo questa lettera come se tu fossi una persona vera, vivente e senziente.

Non è un caso se questa sera ci troviamo qui, in questa piazza storica, all’ombra delle lettere illuminate del tuo nome. Quanti giovani, come me, hai visto partire proprio da qui, verso il nord o verso mete lontane. Andare via per sempre. Fare le valigie ed abbandonare casa, amici, parenti, la propria famiglia. Prendere un treno, spesso fatiscente, o farsi ore ed ore di pullman, o per i più fortunati un volo in aereo. Abbandonare te, Bova Marina, col dolore di un figlio che lascia la propria madre e le dice: “vado via perché qui non c’è niente”.

“Qui le cose non cambiano mai”. Quante volte ho sentito ripetere queste parole dai miei tanti amici che ora sono lontani, e quante volte sono stato sul punto di dire questa frase anche io. Ma tu lo sai, cara Bova Marina, io non l’ho mai pensato veramente.

Sono nato e cresciuto lontano, proprio perché mia madre tanti anni prima che io nascessi fu a suo tempo una di quei giovani costretti ad andare via. Sono figlio di emigranti, se così si può dire, considerato che mio padre è siciliano e sono nato a Milano.

Da piccolo a Milano sognavo di venire a vivere qui. Cosa che ho avuto l’immensa fortuna di fare negli ultimi due decenni. Ma qualche anno fa, e tu lo sai bene, sono stato costretto a cedere anche io alla necessità di dover fare le valigie e di partire.

Franco Plutino
Elvira Tuscano
Giuseppe Autelitano
Francesco Orlando

 

 

 

 

 

Quando ero distante mi sentivo vuoto, diverso. Mi sono detto: “non posso starti lontano”, non posso più sentir dire che qui

Bruno Autelitano

le cose non cambiano mai senza provarci, senza andare contro corrente ed essere artefice del mio destino. No, non è vero Bova Marina! Le cose qui possono cambiare, possonomigliorare, con l’impegno, la costanza, la determinazione della forza di noi giovani. Perché noi giovani ti amiamo, Bova Marina, e vogliamo restare qui, vogliamo vivere qui, non vogliamo andare via!

 

Ho visto troppe lacrime dei miei amici che non volevano andare via da te, ma alla fine hanno dovuto farlo. Troppe lacrime di padri e madri che col cuore spezzato hanno dovuto subire questo dolore immotivato. Dovuto! Perché non tutti hanno la fortuna di scegliere, ed io, se non altro, quanto meno sono potuto tornare e sono stato un ragazzo fortunato.

Filippo Vadalà

Ecco perché oggi ti scrivo. Ti scrivo perché è arrivato il momento di fare la rivoluzione. Una rivoluzione gentile, fatta di programmi, di cose da fare, di idee, di toni e modi garbati. Una rivoluzione che deve partire da ognuno di noi, nel nostro modo di pensare, di agire, di progettare, anteponendo il bene comune ad ogni altra forma di interesse. Parlo a te, Bova Marina, ed ai miei e tuoi concittadini che ogni giorno lottano per sopravvivere in questa terra che troppo spesso non ci lascia scelta.

Eppure, di possibilità, per noi, ce ne sarebbero tante. A cominciare dal turismo e dall’immenso patrimonio storico e culturale di cui tu, paese mio, sei ricco. Penso al parco archeologico, ai novemila anni di storia e di cultura raccontati dai reperti ritrovati in tutto il nostro comune. Penso ai nostri musei, che dovranno essere pienamente fruibili e non dimenticati e maltrattati dalle istituzioni! Vogliamo sviluppare strategie di crescita e di rilancio che non passino solo dalle cose più semplici, ma che sfruttino la fantasia e le idee di noi giovani. Noi giovani che anziché stare in mezzo ad una strada e piegarci a delle logiche che non ci appartengono, preferiamo di gran lunga occuparci di arte e cultura, di leggere un libro dentro la Biblioteca Comunale, preferiamo la via dellalegalità dei fatti e non delle parole!

Perché tra il dire ed il fare c’è di mezzo un mare immenso.

Non basterebbe un libro intero, mia cara Bova Marina, per parlarti di tutte quelle cose che vorrei poter fare per te. Dal far rivivere il Tempio della Musica, luogo di eccellenza che dovrà essere a disposizione di quei giovani talenti del nostro paese ed oltre che vogliono crescere musicalmente e produrre arte; all’intensificazione dei rapporti internazionali per creare turismo vero; alla riqualificazione del borgo e delle aree storiche e naturalistiche; allo sviluppo ed alla promozione territoriale che passa anche sul web attraverso l’attivazione di itinerari turistici di carattere storico, culturale ed enogastronomico.

Giovanni Panzera

Quante cose possiamo e dobbiamo fare per te, Bova Marina! Mia cara città, tu sei un tesoro inestimabile e noi siamo veramente fortunati ad averti. Ma dobbiamo imparare a conoscerci, bisogna imparare ad amarsi, come ha cantato Bungaro proprio qui a Bova Marina qualche mese fa, a teatro.

Dobbiamo imparare ad amarti, Bova Marina, e lo faremo. Perché solo chi ti ama davvero potrà essere un buon amministratore.

Concludo questa mia lettera per te, paese mio, con questa bellissima frase di San Francesco D’Assisi che per me rappresenta l’impegno e la promessa che ho fatto per te:

“Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.

Chi lavora con le sue mani e la sua testa, è un artigiano.

Chi lavora con le sue mani, la sua testa, ed il suo cuore è un artista”.

E noi, Bova Marina, per te non saremo dei semplici lavoratori, non saremo dei semplici artigiani: saremo degli artisti, perché ci metteremo il cuore, ci metteremo tutto noi stessi.

Silvio Cacciatore

Viva la Calabria! Viva Bova Marina!

Silvio Cacciatore