All’assemblea dell’Osce, l’arcivescovo Balvo mette in guardia dai traffici illeciti che si sono scatenati anche intorno ai fondi stanziati per il Covid-19. Forte l’appello a lavorare per il bene comune senza esclusione dei più fragili

È la lotta alla corruzione il tema principale dell’intervento della Santa Sede alla riunione conclusiva del 28.mo Forum economico e ambientale dell’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), in programma fino a domani a Praga. La dichiarazione, consegnata oggi dall’arcivescovo Charles Balvo, Nunzio apostolico nella Repubblica Ceca e capo della delegazione vaticana, ribadisce che “la corruzione è un pericolo reale per la pace e la sicurezza”. Desta, inoltre, particolare preoccupazione il fatto che “l’enorme quantità di fondi sbloccati per il contrasto della pandemia da Covid-19 abbia già attirato attività criminali”, con il rischio che “coloro che hanno più bisogno di sostegno finanziario rimangano senza l’aiuto necessario”. “Dobbiamo essere onesti – afferma la Santa Sede – e riconoscere che la corruzione si verifica, in varia misura, in ciascuno degli Stati partecipanti all’Osce”, perché solo riconoscendo l’esistenza di questa piaga “saremo in grado di combatterla”.

Di qui, l’invito a trovare “soluzioni nuove e innovative”, nell’attuale contesto della pandemia, ovvero soluzioni che “non siano divisorie, politicizzate o parziali, ma che cerchino veramente il bene comune e lo sviluppo umano integrale di tutti”.

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