B. Primerano

I negoziati tra Ucraina e Russia al confine bielorusso si sono conclusi. Lo riporta la Tass (agenzia di stampa russa), citando fonti dei colloqui. Russia e Ucraina prevedono un “secondo round” dei colloqui, riferiscono fonti di Kiev. Le delegazioni stanno ritornando nelle rispettive capitali per consultazioni. Il luogo dell’incontro, a quanto risulta è il Rumyantsev-Paskevich Residence di Gomel sulla riva del fiume Pripyat, lungo il confine tra Ucraina e Bielorussia.

I Componenti delle delegazioni

Ucraina: A guidare la delegazione di Kiev era il ministro della Difesa Oleksii Reznikov, arrivato in tenuta militare color kaki. David Arakhamia, leader del partito di Zelensky , il vice ministro degli Esteri, Mykola Tochytskyi, già ambasciatore ucraino presso la Ue e poi in Gran Bretagna. Mikhailo Podoliak, consigliere del presidente e in questi giorni drammatici suo instancabile portavoce con i media. Rustem Umerov, uno dei tre deputati eletti a Kiev che rappresenta i tatari di Crimea. Andryi Kostin, vice capo del gruppo di contatto trilaterale (tra Russia, Ucraina e l’Osce ) per un cessate il fuoco nel Donbass.

Russia: Vladimir Medinsky, consigliere di Putin, ex ministro della Cultura. Alexander Fomin, il generale viceministro della Difesa che a dicembre ha accusato la Nato di «prepararsi a un conflitto armato su larga scala» con il suo Paese. Il viceministro degli Esteri Andrei Rudenko, vice ministro degli Esteri dal 2019, dopo tre anni alla direzione del dipartimento che cura i rapporti con le ex repubbliche sovietiche, soprattutto Ucraina, Bielorussia e Moldavia. Leonid Slutsky, presidente della Commissione Affari Internazionali della Duma

Cosa è accaduto nel frattempo

È trascorso il quinto giorno di assedio, con sirene, esplosioni e fughe nei rifugi. Russia e Ucraina si trovano faccia a faccia nei colloqui bielorussi sulle rive del fiume Prypyat, con i mercati in allarme in conseguenza delle nuove sanzioni contro Mosca, e mentre Kiev punta a formalizzare la sua richiesta di entrare nell’Unione europea la forza missilistica e le flotte russe entrano in allerta di combattimento rafforzata.

Una lunga telefonata è intercorsa tra Putin e Macron. Secondo le fonti dell’Eliseo, il presidente francese ha ribadito a Putin la “richiesta della comunità internazionale di cessare l’offensiva russa contro l’Ucraina, ribadendo la necessità di un cessate il fuoco immediato”. In particolare, Macron ha chiesto che cessino i bombardamenti contro civili e abitazioni, che siano preservate tutte le infrastrutture civili e siano garantite le principali strade, in particolare quella del sud di Kiev. Putin, secondo le fonti della presidenza francese, ha “confermato la volontà di impegnarsi su questi tre punti”. Un accordo con l’Ucraina sarà possibile solo dopo la “smilitarizzazione e de-nazificazione” di Kiev, “quando avrà assunto uno status neutrale”: lo ha detto il presidente Putin nella telefonata con Macron, secondo quanto riferisce il Cremlino, citato dalla Tass. Vladimir Putin ha detto nella telefonata a Emmanuel Macron di chiedere il riconoscimento internazionale della Crimea come territorio russo tra le condizioni per porre fine al conflitto in Ucraina, riferisce il Cremlino.