Consentitemi di presentare la mia ultima relazione del Consiglio europeo. Concentriamocsu tre questioni.
In primo luogo, il Consiglio europeo ha condannato l’azione militare unilaterale della Turchia nella Siria nordorientale. Nessuno viene ingannato dal cosiddetto cessate il fuoco. La Turchia deve porre fine definitivamente alla sua azione militare, ritirare le sue forze e rispettare il diritto internazionale umanitario. Qualsiasi altro corso significa inaccettabile sofferenza umana, una vittoria per Daesh e una seria minaccia alla sicurezza europea. Il Consiglio europeo ha inoltre riconfermato la sua piena solidarietà con Cipro, di fronte alle perforazioni illegali della Turchia al largo delle sue coste.
Per quanto riguarda la Brexit, il Consiglio europeo ha approvato l’accordo raggiunto dal nostro negoziatore e dal governo del Primo Ministro Johnson. Come sapete, si basa sull’accordo che abbiamo concordato con il governo precedente. Le modifiche riguardano il protocollo sull’Irlanda e l’Irlanda del Nord, precedentemente noto come backstop. L’accettazione da parte del Primo Ministro Johnson di effettuare controlli doganali nei punti di entrata nell’Irlanda del Nord ci consentirà di evitare i controlli alle frontiere tra l’Irlanda e l’Irlanda del Nord e garantirà l’integrità del mercato unico. L’accordo riveduto era possibile e accettabile per l’UE perché: in primo luogo, aveva il sostegno dell’Irlanda; in secondo luogo, ha avuto il sostegno della Commissione europea, garantendo il raggiungimento di tutti i nostri obiettivi di negoziazione; e in terzo luogo, perché evita una caotica Brexit senza affare.
Da parte del Consiglio, abbiamo appena messo a punto le misure necessarie per l’approvazione dell’UE e i testi giuridici sono ora con voi. Il Parlamento europeo ha un ruolo da svolgere ed è importante. La situazione è piuttosto complessa a seguito degli eventi del fine settimana nel Regno Unito e della richiesta britannica di prorogare il processo dell’articolo 50. Sto consultando i leader su come reagire e deciderò nei prossimi giorni. È ovvio che il risultato di queste consultazioni dipenderà molto da ciò che il parlamento britannico decide o non decide. Dovremmo essere pronti per ogni scenario. Ma una cosa deve essere chiara: come ho detto sabato al Primo Ministro Johnson, una Brexit senza accordi non sarà mai la nostra decisione.
Alla fine, i leader hanno tenuto un difficile dibattito sull’allargamento. In seguito alla chiara raccomandazione della Commissione, la stragrande maggioranza degli Stati membri ha voluto aprire colloqui di adesione con la Macedonia settentrionale e l’Albania. Nonostante ciò, l’unanimità richiesta non è stata possibile la scorsa settimana. Secondo me, questo è stato un errore, che ho detto ai leader (ed ero un po ‘più diretto allora). Ora posso solo sperare che i leader traggano le giuste conclusioni, quando discutono del processo di adesione prima del vertice di Zagabria del maggio 2020.
Insieme al presidente eletto von der Leyen, i leader hanno anche discusso del futuro dell’Unione europea, in termini di agenda strategica, futuro bilancio dell’UE e priorità della Commissione entrante. Siamo determinati che l’UE è all’avanguardia nella lotta alla crisi climatica. Una transizione socialmente giusta verso un’economia verde non è solo una necessità, ma è un’opportunità per migliorare il nostro ambiente, creando al contempo posti di lavoro.
Poiché questa è la mia ultima apparizione qui con Jean-Claude Juncker, vorrei esprimere il mio più grande apprezzamento per lui e il suo lavoro. Sono stati cinque anni difficili per l’Unione, ma abbiamo sempre collaborato in buona fede. I nostri rispettivi ruoli e le diverse prospettive a volte significavano disaccordi politici. Ma posso dire senza esitazione che Jean-Claude è sempre stato devoto all’Europa e ha servito bene l’Europa. E sono onorato di chiamarti amico mio. Grazie Jean-Claude.
Voglio anche ringraziare il Parlamento europeo per cinque anni di buona cooperazione. Ciò non significa che siamo sempre stati d’accordo. Al contrario. Ma ti ho sempre rispettato sapendo che condividiamo lo stesso obiettivo: proteggere la nostra Unione e il nostro popolo. Grazie.
Visita il sito web l 17 e 18 Ottobre 2019
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Report by President Donald Tusk to the European Parliament on European Council meetings
Please allow me to present my last report from the European Council. Let us focus on three matters.
Firstly, the European Council condemned Turkey’s unilateral military action in North East Syria. No-one is fooled by the so‑called ceasefire. Turkey needs to end its military action permanently, withdraw its forces and respect international humanitarian law. Any other course means unacceptable human suffering, a victory for Daʼesh and a serious threat to European security. The European Council also reconfirmed its full solidarity with Cyprus, faced with Turkey’s illegal drillings off its coast.
When it comes to Brexit, the European Council endorsed the deal reached by our negotiator and Prime Minister Johnson’s government. As you know, it is based on the deal that we agreed with the previous government. The changes concern the Protocol on Ireland and Northern Ireland, formerly known as the backstop. Prime Minister Johnson’s acceptance to have customs checks at the points of entry into Northern Ireland will allow us to avoid border checks between Ireland and Northern Ireland, and will ensure the integrity of the Single Market. The revised deal was possible and acceptable to the EU because: firstly, it had the support of Ireland; secondly, it had the support of the European Commission, ensuring that all our negotiating objectives were met; and thirdly, because it avoids a chaotic no-deal Brexit.
On the Council side, we have just finalised the necessary steps for the EU’s approval, and the legal texts are now with you. The European Parliament has a role to play, and it is an important one. The situation is quite complex following events over the weekend in the UK, and the British request for an extension of the Article 50 process. I am consulting the leaders on how to react, and will decide in the coming days. It is obvious that the result of these consultations will very much depend on what the British parliament decides, or doesn’t decide. We should be ready for every scenario. But one thing must be clear: as I said to Prime Minister Johnson on Saturday, a no-deal Brexit will never be our decision.
Finally, the leaders held a difficult debate on enlargement. Following the clear recommendation by the Commission, an overwhelming majority of member states wanted to open accession talks with North Macedonia and Albania. Despite this, the required unanimity was not possible last week. In my opinion, this was a mistake, which I have said to the leaders (and I was a bit more direct then). Now I can only hope that the leaders draw the right conclusions, when they discuss the accession process before the Zagreb summit in May 2020.
Together with President-elect von der Leyen, the leaders also discussed the future of the European Union, in terms of its strategic agenda, the future EU budget and the incoming Commission’s priorities. We are determined that the EU leads the way in fighting the climate crisis. A socially just transition to a green economy is not only a necessity, but it is an opportunity to improve our environment, while creating jobs.
As this is my last appearance here with Jean-Claude Juncker, I would like to express my greatest appreciation for him and his work. These were difficult five years for the Union, but we have always cooperated in good faith. Our respective roles and different perspectives sometimes meant political disagreements. But I can say without hesitation that Jean-Claude has always been devoted to Europe and served Europe well. And I am honoured to call you my friend. Thank you Jean-Claude.
I also want to thank the European Parliament for five years of good cooperation. It doesn’t mean that we have always agreed. Quite the contrary. But I have always respected you knowing that we share the same goal: to protect our Union and our people. Thank you.
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