Volteggiano liberi tra rami intricati

odori e sapori d’inverno, profumi

d’arancio e dolci tepori a dicembre.

S’attende Natale e le nenie cullate

dentro angoli vuoti che aspettano

nuove illusioni, melodie da creare

dentro scatole rosse di nastri lucenti. 

(da “Fragranza di Natale” , Lucia Lo Bianco diritti d’autore riservati)

Comincia come un giorno qualunque questo lunedì 7 dicembre di vigilia dell’Immacolata, coi colori di un cielo ancora plumbeo di pioggia e l’aria frizzante di un inverno appena giunto in una città del sud abituata a temperature più miti. Comincia con un’alba che ci spinge a gustare gli odori del mattino mentre cerchiamo di cogliere l’attimo in una settimana toccata dal mal tempo. Le gambe sgambettano verso il Parco già aperto alle 7:00 e tra uno sbadiglio e l’altro cominciamo il nostro allenamento tra bassi alberi d’ulivo e piante mediterranee che tremano per il vento. Il sentiero è fangoso, a tratti scivoloso e la logica ci dice di correre sul tratto più erboso per evitare di scivolare. Mi diverte l’idea di cadere su una morbida fanghiglia anche se questo mi costerà del tempo, poi, per smacchiare gli indumenti da corsa.

E’ un giorno qualunque ma la mente torna indietro alle molte festività di vigilia trascorse in famiglia con i parenti. Molti di questi sono scomparsi da tempo, proprio come i miei genitori e i festeggiamenti si sono ridotti o si è preferito trascorrerli in altro modo. Ricordo la tavola imbandita e lo sfincione * preparato dalla mamma, gli zii e i loro giochi di carte, l’allegria e la spensieratezza. In queste feste “colorate” dall’emergenza da Covid-19 sarà tutto diverso.

Il sentiero ci porta a costeggiare la parte del Parco che confina con i palazzi. Una vera delizia avere un parco vicino casa: un’oasi di verde incastonata come una pietra preziosa tra edifici giganteschi. L’aria è pulita ma il clima incerto regala ancora qualche goccia di pioggia inumidendo gli occhiali e i vestiti.

*Prodotto tipico della gastronomia siciliana. Impasto lievitato morbido simile alla pizza, a cui vengono aggiunti la salsa di pomodoro in primis e ingredienti semplici quali la cipolla, l’origano, le acciughe e il formaggio

L’orizzonte ce lo regala all’improvviso, coi colori più sorprendenti proprio perché specchio riflesso di naturali combinazioni atmosferiche. Uno splendido arcobaleno accompagna i nostri piedi lungo il percorso e ritempra lo spirito in questo mese di dicembre che chiude l’anno più difficile della nostra vita.

Mi viene in mente l’arc-en-ciel dei francesi e la musicalità che ho sempre associato a questa espressione e penso che forse il cielo sta veramente disegnando un arco verso il futuro e che bisogna resistere e aspettare, come facciamo sempre in fondo nel corso delle nostre vite.

Saranno feste diverse dal solito e vivremo un periodo natalizio d’ intricati meccanismi di regole e divieti che ci frenano e limitano i nostri movimenti. Non sarà quindi il gioco delle convenzioni sul calendario a dettare la routine di questi giorni ma una serie di comportamenti e assunzioni di responsabilità nei confronti degli altri e di noi stessi. Le stesse celebrazioni religiose hanno dovuto giocoforza adattarsi al nuovo contesto giungendo ad anticipare la tradizionale Messa di Mezzanotte ad un orario più consono ai decreti voluti dal governo in una fase in cui diventa etico ed educativo dare l’esempio.

Natale diventa quindi un arc-en-ciel verso mesi di passata emergenza e di fine contagi, un momento per riunirsi e festeggiare la conclusione di un incubo per l’umanità. Tutto dipenderà naturalmente dal nostro stile di vita durante questo periodo natalizio e dalla portata delle nostre rinunce in vista di un bene superiore.

Tornando verso casa ad allenamento concluso l’arcobaleno sembra essersi spostato dietro le colline e la sua brillantezza illumina un giorno qualunque iniziato per caso, come tanti, nell’attesa di una piccola scintilla che come un arco possa centrare le nostre fragili esistenze.

 

 

 

 

Fragranza di Natale

 

Volteggiano liberi tra rami intricati

odori e sapori d’inverno, profumi

d’arancio e dolci tepori a dicembre.

S’attende Natale e le nenie cullate

dentro angoli vuoti che aspettano

nuove illusioni, melodie da creare

dentro scatole rosse di nastri lucenti.

Sarà forse la tua ninna nanna,

dondolando mossa dal vento,

a svegliare ricordi di sere festose

e di veglie sbiadite dal tempo?

Forse il magico carro varcherà

il suo confine, mentre i bimbi

già dormono in trepida attesa

e sarà fantasia a riempire Natale

di allegre e affiatate brigate

con salvifica e fresca presenza,

come rondini lungo la scia.

Nel silenzio di neve ovattato

s’interrompe una musica antica

e si segue una via sul sentiero

di frasi e proverbi già scritti.

Tutto è quiete, un profumo

nell’aria inebriata ci racconta

del nuovo Natale e di un Babbo

che giunge con fragranze fatate.

 

Lucia Lo Bianco (Diritti d’autore riservati)