C’è un mito, se volete una storia fantastica e leggendaria che aleggia sulla campagna elettorale di Reggio Calabria. O forse, ciò di cui si parla, è in effetti solo una di quelle favolette magari sbrigative e pure frutto della propria immaginazione, che spesso si raccontano ai più piccoli per conciliarne il sonno, specie quando la memoria inizia a vacillare e la stanchezza prende inesorabilmente il sopravvento. È la storiella dell’uomo del ponte, una figura dotata di presunti superpoteri e quindi in grado di assumere a sé doti sovrumane di natura ingegneristica, manageriale, burocratica, carpentieristica e chi più ne ha più ne metta.
Tale figura residente in terra ligure e di colpo inaspettatamente (e per alcuni anche improvvidamente…) catapultata d’imperio dal capo della Lega Salvini in riva allo Stretto nell’agone politico elettorale reggino, sembrerebbe essere accompagnata da un’aura taumaturgica che pare trasformare in grandi opere tutto ciò che tocca. Peccato però che, come spesso accade anche nelle più fervide visioni oniriche, il risveglio sia una rappresentazione fatta non di sogni venduti a buon mercato ma di solide realtà.
E la realtà del ponte di Genova, che in questi giorni viene rivisitata e corretta a uso e consumo dei più bassi interessi propagandistici, parla di una grande infrastruttura, simbolo di rinascita per Genova e per l’intero Paese nata dal genio dell’architetto Renzo Piano e realizzata in tempi record da un team di ingegneri e tecnici di altissimo profilo. E no, di supertecnici, supereroi, burocrati con l’alabarda spaziale, in tutta questa storia nemmeno l’ombra.
Nemmeno un trafiletto nelle varie cronache cittadine del capoluogo ligure e men che meno barlumi di consapevolezza tra gli stessi cittadini genovesi, che lo sgangherato mito dell’uomo del ponte (peraltro sconosciuto ai più proprio in Liguria) possa anche solo per un attimo essere stato confuso con la realtà. E cosi mentre la destra continua confusamente a celebrare un mito che non esiste, l’attuale amministrazione si confronta con i cittadini, rappresentando ciò che in questi anni ha fatto tra mille difficoltà, costruendo risultati concreti, opere pubbliche, infrastrutture, progetti in grado di riqualificare interi quartieri costituendo le tessere di un puzzle che, pur con la fatica dovuta alle disastrose condizioni di partenza, comincia a vedersi nell’idea di città che stiamo realizzando.