“Nessuno è innocente. Vi piace recitare la parte dei buoni, vi piace sentirvi umani e solidali, ma in fondo al vostro animo lo sapete bene: siete colpevoli. Siete dei gran bastardi colpevoli di tutto. Ed è per questo che io vi ammazzo, e con gran soddisfazione, tra l’altro”. Queste parole di Carneade, il personaggio dell’omonimo romanzo di Antonio Calabrò, fanno capire subito le intenzioni dello scrittore reggino: avvolgendo il lettore in atmosfere noir, farlo riflettere in modo duro e scomodo sulle contraddizioni sociali e culturali e sulle relative gabbie mentali, stimolando alla libertà senza tralasciare una grottesca ironia. “Carneade”, edito da “La città del sole” e che verrà presentato pubblicamente sabato 6 aprile alle ore 18 al “Cineteatro Metropolitano” di via Nino Bixio, è l’ultima opera di Calabrò, che arriva dopo il successo di “Chiudi e Vai”. Lo scritto, ispirato da Quentin Tarantino come si può capire dal forte virgolettato di Carneade,  che offre una visione del Sud e del mondo e di classiche questioni irrisolte come le ingiustizie, verrà “assaggiato” attraverso un inconsueto reading figurato che vedrà i componenti dell’associazione culturale “L’Amaca” recitare alcuni passi, per poi lasciare spazio al lettore che vorrà “assaporarlo”.