“Trovo interessante  la proposta del rettore dell’Università Magna Graecia Giovanbattista De Sarro di istituire a Villa Bianca un Covid Hospital. Se l’idea – afferma il consigliere regionale Francesco Pitaro (Gruppo misto) – è parte di una strategia finalizzata a  mettere ulteriormente a valore le potenzialità della ricerca, delle imprese innovative, start up biotecnologiche, dell‘unica Università di Medicina della Calabria, degli enti di ricerca pubblici e privati e, al contempo,  per promuovere sviluppo e nuove opportunità occupazionali, si tratta solo di capire come darle gambe per correre”.  Aggiunge: “Il coronavirus ha scalfito  l’egemonie di sistemi sanitari nordici e messo in luce le eccellenze meridionali e calabresi. Si dice che dopo lo shock pandemico tutto cambierà, ma il cambiamento avverrà se noi ne saremo protagonisti. Perciò adesso sarebbe importante unire le energie e impegnarsi per fare di Catanzaro una città specializzata nella buona sanità e nella ricerca medico-scientifica. Con soddisfazione, dopo aver sostenuto negli scorsi anni  grazie a 20mila firme di cittadini il diritto alla vita del prestigioso ‘Pugliese’, abbiamo registrato la gratitudine dei due pazienti lombardi ricoverati nella terapia d’urgenza. Fin qui abbiamo potuto constatare, nella battaglia al virus,  da un lato l’improvvisazione della  catena di comando della sanità e gli effetti nefasti del famigerato ‘decreto Calabria’ e, dall’altro, la competenza e l’abnegazione dei nostri medici e di tutto il personale sanitario che hanno sopperito alle vistose  deficienze organizzative. Catanzaro – sottolinea Pitaro – può dunque avere una struttura di eccellenza per la cura delle malattie infettive proprio a Villa Bianca. Una città dal prezioso patrimonio di civiltà e cultura, partendo dalle proprie infrastrutture materiali ed immateriali, deve puntare ad obiettivi ambiziosi come la realizzazione di un polo sanitario che naturalmente va supportato dalla sinergia fra  ricerca e assistenza che avverrà con la nascita dell’Azienda unica ‘Dulbecco’. Per evitare, però, che ogni volta su questi temi si faccia come il gambero – conclude il consigliere regionale – non sarebbe male che in città si desse vita ad un incontro- confronto fra tutti coloro che sono consapevoli che questi percorsi sono la chance migliore su cui Catanzaro può puntare non per legittimare rendite di posizione e consorterie varie, ma per affermare la sua dimensione di città capoluogo nel Mezzogiorno e nel Paese”.