La domanda di gelato artigianale italiano cresce del 10% l’anno, e il relativo giro d’affari raggiungerà, quest’anno,  l’importante traguardo di tre miliardi di euro.

La sezione agroalimentare della confederazione nazionale dell’artigianato  e della piccola e media impresa, sulla base di una indagine condotta tra gli operatori iscritti alla stessa, ha stimato che nel corso del 2018 il giro d’affari del gelato artigianale italiano ha toccato quota 2,7 miliardi di euro, con una crescita pari al 10% annuo, che porterà, se saranno rispettate le stime, al superamento durante il 2019 dei tre miliardi di euro.

Le importanti cifre sopracitate portano a un enorme impatto sulla filiera agroalimentare del nostro Paese, visto che tutto ciò significa l’acquisto di circa 240 mila tonnellate di latte, 70 mila tonnellate di zucchero, 23 mila tonnellate di frutta fresca e 32 mila tonnellate di altri prodotti, quali il pistacchio di Bronte,  le nocciole del Piemonte, del Lazio e della Campania, delle mandorle siciliane e dei limoni della costiere sorrentina e amalfitana.

Il successo del gelato artigianale italiano ha origini antiche: il sorbetto nasce durante l’impero romano, e viene valorizzato dagli arabi in Sicilia, anche grazie all’ottima frutta  locale e alle nevi delle pendici dell’Etna, dei Nebrodi e delle Madonie.

Sarà un italiano, il palermitano Francesco Procopio dè Coltelli ( ma il suo vero cognome sarebbe stato Cutò) ad aprire a Parigi il primo grande caffè gelateria al mondo denominandolo, “Le precope” e a iniziare ad esportare questo prodotto in Europa; e sarà sempre un italiano, il genovese Giovanni Bosio ad aprire  la prima gelateria a New York, da cui sarebbe nata la moda dell’”Ice cream”  che ha contribuito alla nascita del maggior mercato al mondo di gelato: gli Stati Uniti d’America. Infine, saranno sempre degli italiani, i fratelli Italo e Frank Marchionni, ad inventare il cono negli Usa.

Oggi il gelato è un alimento conosciuto in tutto il mondo e il fatturato mondiale del gelato artigianale  ( sempre secondo la CNA)  è stimato in circa 17 miliardi di euro.