Il consigliere regionale Giuseppe Pedà (componente della III Commissione Sanità, Attività sociali, culturali e formative) ha scritto al commissario per l’attuazione del Piano di rientro della sanità calabrese, gen. Saverio Cotticelli e, per conoscenza, al dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute e politiche sanitarie, Antonio Belcastro e al direttore generale dell’Asp N. 5, Pasquale Mesiti per “sollecitare il potenziamento dei presidi di guardia medica nella provincia di Reggio Calabria”.

“La lettera – rende noto l’esponente politico – fa seguito all’incontro già svolto in sede di riunione della III Commissione Sanità, occasione nella quale sono state rappresentate – fra le tante necessità – le esigenze sanitarie connesse alla prevista attivazione di un aumento del 5% dei presidi delle guardie mediche per la provincia di Reggio Calabria: richiesta che il direttore generale Mesiti aveva formulato al precedente commissario Scura ma che, a tutt’oggi, è rimasta fra i tanti obiettivi programmatici irrealizzati”.

“Ritengo superfluo evidenziarle – scrive il consigliere regionale rivolgendosi al generale Cotticelli – la situazione drammatica di abbandono in cui versano i cittadini calabresi sul fronte dell’assistenza sanitaria. Negli ultimi mesi, ho più volte segnalato le sollecitazioni legittime e insistenti di numerosi sindaci della provincia reggina -quelli di Bova, Sant’Ilario, Serrata, Feroleto della Chiesa – tutti concordi nel segnalare una situazione di emergenza relativa all’esigenza di garantire la ‘continuità assistenziale’ in territori che, a causa della localizzazione geografica e dalla distanza rispetto ai nosocomi più vicini, sentono maggiormente la necessità della presenza di una struttura che svolga servizio di medicina generale e di pediatria H24”.

Pedà ricorda quindi che “il servizio offerto dalle guardie mediche presenta una vocazione particolare, finalizzata – a fronte dell’attuale situazione dei nosocomi ospedalieri – a costituire un filtro importante e deflattivo rispetto ad un’affluenza che fa sì che tali strutture operino ormai al limite (e anche al di là del limite) delle condizioni primarie ed essenziali di tutela del diritto alla salute. In considerazione di tutto questo – continua – credo fermamente che il potenziamento delle guardie mediche, oltre a garantire una prima assistenza a cittadini che vivono in territori isolati e per i quali l’accesso alle strutture ospedaliere è – dal punto di vista pratico – disagiato, consentirebbe di razionalizzare gli accessi ai presidi ospedalieri, attualmente incapaci di gestire un bacino di utenza enorme”.

Il consigliere regionale, nel concludere, rileva come, “nell’incontro in sede di Commissione, abbia avuto modo di apprezzare l’atteggiamento pragmatico con il quale il gen. Cotticelli ha iniziato ad approcciarsi alle tante difficoltà connesse al suo incarico, segno questo – sottolinea Pedà – di competenza gestionale e di sensibilità umana rispetto ad una tematica che ci coinvolge anzitutto come uomini, oltreché come istituzioni. Confido pertanto in un suo intervento che – nel caso prospettato – è auspicato ed atteso ormai da tempo da un’ampia fascia del territorio reggino”.