Il Parco Nazionale dell’Aspromonte sempre più ispirato ai valori del turismo sostenibile e alla creazione di una rete operativa sul territorio.
Verificare il rispetto dei requisiti di sostenibilità per strutture ed operatori turistici, questo lo scopo della tre giorni dedicata alla Carta Europea del turismo Sost (CETS) nel Parco nazionale dell’Aspromonte.
Il team di valutazione ha compiuto un’ampia ricognizione sui soggetti che hanno richiesto di aderire alla CETS, la prestigiosa certificazione di sostenibilità promossa da Europarc federation. Il Parco Nazionale dell’Aspromonte ha già acquisito da diversi anni l’attestazione CETS per quanto riguarda l’attività dell’ente parco. La seconda fase coinvolge, invece, degli operatori turistici del territorio. La verifica si è svolta dall’11 al 13 luglio ed ha interessato strutture ricettive e di ristorazione attive nel perimetro del parco, nonché numerosi professionisti del settore. Dal versante orientale a quello occidentale fino all’Area Grecanica ed a Gambarie, l’intero territorio dell’Aspromonte è stato protagonista attraverso le “voci”, le esperienze e l’impegno di numerosi operatori, professionisti, imprenditori che hanno potuto rappresentare le azioni e gli interventi messi in atto per orientare un turismo sostenibile nell’Area Protetta.
“La Carta Europea per il Turismo Sostenibile rappresenta il punto di arrivo di un processo partecipato promosso dall’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte – ha dichiarato il Presidente Leo Autelitano- che ha coinvolto numerosi operatori del turismo che si sono di volta in volta confrontati in un Forum per mettere a punto la strategia di sviluppo e un piano di azioni per i prossimi anni. La CETS è un processo di partecipazione fondamentale – ha continuato il Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte Leo Autelitano – in cui gli operatori che agiscono nell’Area protetta sono parte attiva sui temi del turismo sostenibile. Grazie al coordinamento di Federparchi la Carta europea del turismo sostenibile si sta diffondendo nei parchi italiani. La seconda fase vede il coinvolgimento degli operatori, delle strutture e di numerosi professionisti che sul territorio sono impegnati in attività di promozione e divulgazione dell’Aspromonte. Creare una rete pubblico-privato per cucire un percorso di sviluppo sostenibile e tutela ambientale, diviene fondamentale per proiettarci alle sfide future che ci attendono, camminando anche con i cambiamenti dell’era digitale, attraverso strategie e piani di azioni che vogliono produrre benefici per le comunità e per l’ambiente”.
L’Italia, nel 2021, è stato il Paese con il maggior numero di aree protette con la CETS, con complessive 44 aree certificate, di cui 21 sono Parchi nazionali. Al secondo posto c’è la Spagna con 32. In Europa, in tutto, sono 110 le aree protette che hanno ottenuto la Carta.
La CETS in Italia si sta diffondendo nelle aree protette grazie all’azione di coordinamento di Federparchi, che segue gli enti parco nell’iter di certificazione, e grazie all’importante funzione del Ministero per la Transizione Ecologica per la costruzione di una visione comune del sistema dei parchi dove, anche nel settore del turismo, la eco-compatibilità diventa elemento cardine negli interventi di sviluppo.
enteparco aspromonte