Venerdì scorso a Leeuwarden nei Paesi Bassi si è svolta la decima Conferenza sulla Linguistica Frisone presso la Fryske Akademy, principale autorità scientifica per la minoranza linguistica di riferimento. Tra le otto relazioni selezionate ve n’è stata una a tema greco calabro, si tratta di uno studio sociolinguistico preliminare del reggino Francesco Ventura, da tre anni attivista per la lingua dell’Amendolea, consigliere dell’associazione “Jalò tu Vua”, da otto mesi svolgente servizio civile a Bova e dall’anno scorso impegnato col GAL Area Grecanica come volontario nel programma europeo COLING.

«L’invito ad evolvere in oasi linguistica il concetto di isola per la minoranza greco calabra è il cuore della mia ricerca. Nei mesi di giugno di questa e della scorsa estate ho avuto modo di osservare alcune dinamiche proprie della comunità frisone, i cui parlanti nel quotidiano sono portati ad impiegare l’olandese come lingua principale, al pari dei nostri grecofoni con l’italiano. Loro per ovviare in parte a questa problematica ricorrono inconsapevolmente al keatsen, uno sport tradizionale di palla a mano che i frisofoni praticano in esclusiva. Durante gli allenamenti e le partite l’unica lingua sul campo è il frisone, dando occasione ai bambini di migliorarne la padronanza giocando con altri bambini ed attraverso la trasmissione orale diretta da parte dei madrelingua adulti. Questo gioco praticato da uomini e donne risulta quindi inclusivo anche dal punto di vista intergenerazionale. Ho definito il keatsen un’oasi linguistica per il frisone e lo studio ha dato modo in ambito accademico di prendere in considerazione un aspetto sottovalutato di tale pratica sportiva. Forse si poteva parlare di isola linguistica greco calabra sino ai primi anni Settanta, ma a cinquant’anni dalle alluvioni di Gallicianò e Roghudi e la diaspora che ne ha disgregato le comunità, è ora di prendere coscienza della situazione, individuando una oasi anche per la nostra minoranza e cambiando paradigma».

In merito a ciò ed al programma COLING, finalizzato alla ricerca e scambio di buone pratiche tra comunità di lingue minoritarie, gli attivisti Francesco Ventura, Freedom Pentimalli e Martina Nocera, anche loro precedentemente impegnati in Frisonia, sono stati invitati il 27 novembre a tenere una lezione al Campus Fryslan dell’Università di Gronigen, secondo ateneo più antico dei Paesi Bassi.