Reggio Calabria  – “Nell’arco di 24 ore siamo passati dalla chiusura totale della Calabria, con il divieto di far ritornare i fuori sede, all’apertura di bar e pizzerie. C’è una schizofrenia delle scelte che genera paura e confusione. L’ordinanza di ieri sera della presidente Santelli non è stata concertata con nessuno, né con il Consiglio regionale, né con i sindaci e con il sistema delle autonomie locali. Siamo sconcertati”. Intervistato da Radio Touring 104, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, ha commentato così l’ultima decisione emanata dalla governatrice. “Abbiamo scoperto dell’ordinanza, inaspettata per gli stessi destinatari del provvedimento, dopo che era stata pubblicata sul sito della Regione. Già ieri sera, come minoranza, abbiamo assunto una posizione pubblica chiedendo alla Presidente di ritirare l’ordinanza e di fare un ragionamento più completo. Non si possono riaprire così bar e pizzerie all’aperto, anche perché ciò va in contrasto con i provvedimenti nazionali. Al massimo si possono assumere decisioni più restrittive, non più ‘larghe'”.

Irto ha auspicato che “il governo nazionale intervenga ponendo fine a questa babele istituzionale. Non è possibile che ogni mattina un governatore si alzi e dica una cosa diversa. Il Paese è uno e va difeso nella sua interezza. Se dovesse ripartire l’aumento dell’epidemia, nessuna parte dell’Italia verrebbe risparmiata, neanche il Sud. E in Calabria i numeri sono bassi ma non riusciamo a garantire un numero adeguato di tamponi”, ha proseguito il vicepresidente dell’Assemblea nel corso dell’intervista radiofonica.

L’esponente pd in Consiglio regionale ha sottolineato: “Non è questo il momento di mettere in atto strategia politica, come invece stanno facendo alcuni governatori. Stiamo affrontando problemi gravissimi, cioé una pandemia e una crisi economica gravissima che al Sud sarà più pesante che al Nord. La politica non può giocare con la vita delle persone. In questa fase – ha concluso Irto – occorre togliersi di dosso la maglietta dell’appartenenza politica e indossare quella della responsabilità e della serietà”.