Eventi irreversibili e mai visti da millenni lasciano presupporre ancora una volta la grande responsabilità dell’uomo sul Creato e sulla sopravvivenza del pianeta. E’ lo scenario che disegna il sesto rapporto dell’Ipcc, il gruppo di scienziati esperti in cambiamento climatico, reso noto oggi

E’ il rapporto dei record, purtroppo negativi, quello reso noto oggi dall’Ipcc, il gruppo di scienziati esperti in cambiamento climatico dell’Onu e già approvato da 195 governi, che sarà completato nel 2022. Si tratta di previsioni sul clima, sull’innalzamento delle temperature, dei livelli del mare e sugli eventi estremi che aggiornano gli ultimi dati di sette anni fa e preparano la conferenza di novembre,COP 26 in Scozia. 

Nel 2019, le concentrazioni in atmosfera di CO2 sono state le più alte degli ultimi 2 milioni di anni e quelle dei principali gas serra – metano e biossido di azoto – le più elevate degli ultimi 800.000. Inoltre nell’ultimo mezzo secolo la temperatura della Terra – causata proprio da queste emissioni legate alle attività umane – è cresciuta a una velocità che non ha uguali guardando ai passati 2.000 anni e l’aumento medio del livello del mare a sua volta ha corso a una velocità mai vista negli ultimi 3000 anni. Al contrario al minimo storico da un millennio l’estensione dei ghiacci dell’Artico, fenomeni considerati irreversibili per centinaia o migliaia di anni. Sono questi solo alcuni dei dati che gli esperti Onu, mettono sul tavolo nero su bianco in vista dell’appuntamento cruciale, oggi più che mai, di novembre in Scozia.

Gabriella Ceraso – Città del Vaticano 

Da Vatican News

LEGGI TUTTO