Noi ci tenevamo sempre per mano. Un omaggio a mia nonna Maria

Sono passati cinque lunghi mesi da quel triste giorno ed il dolore non passa mai, per un amore così grande.

Con tutto il cuore di nipote amorevole dedico questo mio pensiero

~Noi ci tenevamo sempre per mano.

Ti tenevo per mano quando ti aiutavo ad alzarti, ti tenevo per mano quando ti aiutavo a sederti perché temevo che la sedia andasse indietro e ti dicevo ‘nonnina vai, ci sono io, ti tengo’.

Ti tenevo per mano finché uscivamo.

Ti tenevo per mano quando passeggiavi nel corridoio e ti venivo dietro per chiacchierare.

Ti tenevo per mano quando stavo male, mi dicevi ‘ti teni a manu a nonna, bella mia, ora ti passa’.

Ti tenevo per mano quando stavi male tu.

Ti tenevo per mano quando guardavamo la tele.

Ti tenevo per mano prima di dormire, perché così facevo bei sogni, ti dicevo.

Ti tenevo per mano al risveglio, per partire bene la giornata.

Ti tenevo per mano quando bevevo il latte che hai fatto per me fino ad una settimana prima di andare, era la mia ricarica per tirarmi su’. Il tuo latte riscalda il cuore, la mente e l’anima, ti dicevo.

Ti tenevo per mano quando avevo qualche pensiero.

Ti tenevo per mano quando mi mancava il nonno… adesso che mi manchi tu non posso tenerti la mano.

Ti tenevo per mano il giorno della mia laurea specialistica. E sei stata la prima a farmi gli auguri piena di fierezza ed emozione.

Ti tenevo per mano nei mie primi passi, ti ho tenuta per mano alla fine dei tuoi passi.

Ti ho tenuta per mano… adesso mi manca tenere quella mano, calda, morbida, piccolina e delicata. La tua mano, nonna, che avrei riconosciuto tra mille solo dal profumo di casa, di latte, di carezze, di amore… di ogni cosa bella che sapeva di te… sei tu il bello della mia vita.

Ti tenevo per mano e nel mio cuore ti tengo ancora… per sempre~

“Sempre per sempre”

Succube della vita

siedo a contare l’eternità

Arriva presto oh giorno

In cui la posso riassaporare

Dolce mia ninfa vitale

Due anime si toccarono

E camminarono sempre accanto

Madre mi fu che mi generò

E figlia fu che allattai

Un cordone ombelicale

che la vita impose dal primo giorno che la vidi

mi guardò e gli occhi mi rapì

senza sapere che negli occhi miei batteva il cuore

Ora qui seduta bramo l’attimo in cui

sempre diventerà per sempre

E certezza sarà che non la dovrò lasciare mai più

Tratta dalla raccolta poetica In questa notte senza tempo,  edita Città del Sole edizioni