Oggi il Consiglio ha adottato un quadro per misure restrittive mirate in considerazione della situazione in Nicaragua.
Tale quadro prevede la possibilità di imporre sanzioni mirate e individuali nei confronti delle persone ed entità responsabili di violazioni o abusi dei diritti umani o della repressione della società civile e dell’opposizione democratica in Nicaragua, nonché delle persone e delle entità le cui azioni, politiche o attività compromettono in altro modo la democrazia e lo Stato di diritto in Nicaragua. Le sanzioni prevedono il divieto di viaggio nell’UE e il congelamento dei beni per le persone e il congelamento dei beni per le entità. È fatto inoltre divieto alle persone ed entità dell’UE di mettere fondi a disposizione di persone ed entità inserite nell’elenco.
Il Consiglio ha inoltre adottato le seguenti conclusioni sul Nicaragua:
- L’Unione europea (UE) ricorda le conclusioni del Consiglio del 21 gennaio 2019, nonché le varie dichiarazioni fatte dall’aprile 2018, in cui ha espresso preoccupazione per il deterioramento della situazione politica e sociale in Nicaragua e ha condannato fermamente la repressione esercitata dalle forze di sicurezza e dai gruppi armati filogovernativi nei confronti di oppositori politici, manifestanti, media indipendenti e organizzazioni della società civile sin dall’aprile 2018. L’UE si è detta contraria al ricorso a leggi antiterrorismo per perseguire e criminalizzare le opinioni dissenzienti. Ha inoltre espresso la sua determinazione a usare tutti gli strumenti a sua disposizione per sostenere una soluzione pacifica e negoziata della crisi e la sua intenzione di seguire da vicino la situazione nel paese per reagire a un ulteriore deterioramento della situazione dei diritti umani e dello Stato di diritto.
- Dalle conclusioni del Consiglio del gennaio 2019 la situazione generale in materia di diritti umani e governance democratica è rimasta molto preoccupante. Le misure istituzionali e legislative adottate con l’obiettivo dichiarato della riconciliazione, come la legge di amnistia adottata dall’Assemblea nazionale del Nicaragua in giugno, sono state imposte senza consultazioni e non rispettano i pertinenti principi internazionali. Non è stato dato seguito alla relazione del gruppo di esperti indipendenti sulle violazioni dei diritti umani commesse dal 18 aprile 2018. L’obbligo di responsabilità è un elemento importante per la verità, la giustizia e la riconciliazione. I passi positivi rappresentati dal rilascio di un numero considerevole di prigionieri politici non sono stati accompagnati dall’attuazione della totalità degli accordi del marzo 2019 tra il governo e l’Alleanza civica, segnatamente per quanto riguarda il ripristino dei diritti civili e politici. Il persistente rifiuto di riprendere il dialogo con l’opposizione trasmette un segnale negativo riguardo alla volontà del governo di adoperarsi a favore di una via d’uscita pacifica e democratica dalla crisi.
- Di conseguenza, e in aggiunta agli sforzi politici e diplomatici in corso volti a sostenere la giustizia e la democrazia, il Consiglio ha deciso oggi di adottare un quadro per misure restrittive mirate. Il quadro adottato consente un approccio graduale e flessibile per quanto riguarda le designazioni individuali ai fini di un divieto di viaggio e un congelamento dei beni, a seconda del caso. Designazioni specifiche possono successivamente essere aggiunte in caso di persistente situazione di stallo e di ulteriore deterioramento dei diritti umani e dello Stato di diritto o essere revocate in caso di passi positivi e decisivi. L’UE sottolinea che le sue misure restrittive sono mirate e sono concepite in modo tale da non danneggiare la popolazione del Nicaragua.
- In tale contesto, l’UE ricorda i tre settori principali in cui occorre compiere progressi tangibili al fine di creare le condizioni per un’uscita pacifica e democratica dalla crisi: 1) l’attuazione integrale degli accordi del 29 marzo 2019 per rafforzare le garanzie e i diritti civili e politici, compresi il ripristino delle libertà politiche e dello status giuridico delle organizzazioni della società civile vietate, il ritorno volontario e in sicurezza degli esuli nonché il rilascio dei restanti prigionieri politici e il ritiro delle accuse a loro carico. Ciò significa anche porre fine alle vessazioni e intimidazioni nei confronti dei prigionieri politici rilasciati e delle loro famiglie e garantire la loro sicurezza e integrità fisica; 2) la piena cooperazione con gli organismi internazionali per i diritti umani e il loro ritorno in Nicaragua, compresi l’Alto Commissariato per i diritti umani (OHCHR) e la Commissione interamericana dei diritti dell’uomo (CIDH); e 3) un accordo sulle riforme elettorali e istituzionali tra il governo e l’opposizione, compresa l’Alleanza civica, al fine di garantire elezioni eque e trasparenti.
- L’UE invita con urgenza il governo del Nicaragua e tutte le parti a riprendere in modo costruttivo un dialogo nazionale significativo, orientato ai risultati e globale, anche per quanto riguarda l’adozione di riforme elettorali conformi alle norme internazionali, quale passo essenziale per ripristinare la fiducia nelle istituzioni pubbliche. L’UE è pronta a fornire il suo sostegno se richiesto dalle parti.
- L’UE ribadisce il suo impegno a continuare ad adoperarsi a favore di una via d’uscita pacifica dalla crisi attuale e a sostenere la popolazione nicaraguense nel dare risposta alle sue pressanti esigenze e aspirazioni.
Nicaragua: il Consiglio adotta conclusioni, 21 gennaio 2019
Quando e in che modo l’UE adotta sanzioni
Delegazione dell’UE in Nicaragua
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