Proseguono i controlli disposti dal Questore Vito Calvino presso discoteche, lidi e luoghi di ritrovo della movida messinese volti a garantire la massima sicurezza e il rispetto delle norme anti Covid 19 nei luoghi maggiormente frequentati in città e provincia nella stagione estiva.

Effettuati nel weekend appena trascorso servizi straordinari in città e in provincia. In particolare, personale della Questura e dei Commissariati di Pubblica Sicurezza di Capo d’Orlando, Patti e S.Agata Militello, congiuntamente a personale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, ha monitorato il numero di persone presenti all’interno di locali notturni e di intrattenimento sottoposti a verifica e la regolamentazione del flusso di avventori all’interno. Obiettivo dei servizi evitare ogni tipo di assembramento e garantire il corretto utilizzo dei dispositivi di sicurezza.

Interessate a Messina la zona centro – piazza Antonello, galleria Vittorio Emanuele, piazza Duomo, via Garibaldi, via Cesare Battisti – e la zona nord con particolare attenzione a Capo Peloro. In città i servizi sono stati effettuati con l’ausilio di personale della Polizia Municipale.

                 Quanto emerso ha dimostrato che le prescrizioni imposte sono state rispettate e che, in più contesti, la presenza di clienti era inferiore a quanto autorizzato.  Presso i luoghi di ritrovo e aggregazione di Sant’Angelo di Brolo, Patti, Gioiosa Marea, Caronia e San Giorgio non sono state riscontrate violazioni.  Solo in un caso gli operatori hanno comminato sanzioni per mancanza di licenza per somministrazione di alimenti e bevande e autorizzazione sanitaria.

Sottoposti a verifica anche bar e paninoteche particolarmente frequentati fino a tardi dal popolo della movida. Anche in questo caso nessuna criticità.

Sono state complessivamente controllate 17 attività e 1774 persone.

 

La Polizia di Stato esegue misura cautelare. In carcere l’autore di una serie di furti e tentati furti in città. Presi di mira uffici, esercizi commerciali, case di cura, sacrestie.

I poliziotti delle Volanti hanno proceduto sabato scorso all’esecuzione della misura cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Messina a carico di ANACLIO Pasquale, nato a Palermo, 34 anni.

L’uomo è ritenuto responsabile di una serie di furti e tentati furti perpetrati in città ai danni di attività commerciali, case di cura, parrocchie e persino della locale università, in un arco temporale assai ristretto che va da aprile a giugno 2020.

Grazie all’accurato lavoro di indagine della Polizia di Stato, coordinata dalla locale Magistratura, è stato possibile risalire all’identità del reo e a contestare le evidenti responsabilità per ogni singolo episodio.

Il trentaquattrenne ha, in più occasioni, forzato porte e distrutto arredi arraffando quanto presente di valore. Presi di mira distributori automatici, un erogatore di gettoni, gli armadietti degli operatori in servizio presso una casa di cura. Rubati pc portatili, telefonini, denaro contante.

L’analisi delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza presenti negli uffici, esercizi commerciali e sacrestie, ha di volta in volta dimostrato la presenza dell’uomo e la crescente capacità a delinquere. Le testimonianze dirette e il riscontro sui tabulati telefonici hanno quindi confermato quanto emerso. In un caso ad incastrare il ladro è stato un telefonino che lo stesso ha utilizzato subito dopo averlo rubato all’interno di una chiesa.

Fondamentale l’immediato intervento del personale del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica di Messina e i successivi riscontri presso quello Regionale di Catania, grazie a cui è stato possibile rilevare le impronte e le tracce biologiche presenti. Gli accertamenti tecnici esperiti hanno comprovato che quanto rinvenuto era riconducibile al trentaquattrenne.

L’autore dei furti, già agli arresti domiciliari, era stato altresì arrestato due volte venerdì scorso, nell’arco della stessa giornata, per il reato di evasione, rintracciato a bordo di una bici circa la cui provenienza non aveva saputo fornire spiegazione alcuna. I poliziotti delle Volanti sono risaliti al legittimo proprietario e hanno riconsegnato il mezzo.

Il precitato è stato trasferito presso la casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto.