ERGENDOTI NELLO SPAZIO,DOMINANDO LA TERRA,KUNLUN,GIGANTE,TU HAI VISTO OGNI BELLEZZA DEL MONDO!TRE MILIONI DI DRAGHI BIANCHI,DI GIADA,SI ALZANO IN VOLO DA TE,E I GENI SI CONGELANO.ALLO SCIOGLIERSI DELLE NEVI,IN ESTATE,I NOSTRI FIUMI INVADONO LE SPONDE;ALL’UOMO NON RESTA CHE ESSERE PESCE O TESTUGGINE:ALLORA AMMUTOLISCE SUI SUOI MERITI O DELITTI ATTRAVERSO I SECOLI LA PIU’ SOMMESSA SENTENZA.MA ORA TI DICO,O KUNLUN, NON ESSERE COSI’ ALTO,NON ESSERE COSI’ PIENO DI NEVE! APPOGGIATO AL CIELO TI TAGLIEREI IN TRE CON LA SPADA! NE DAREI UNA ALL’EUROPA,UNA ALL’AMERICA E NE TERREI UNA PER LA CINA! IN UN MONDO PIENO DI PACE TUTTA LA TERRA AVREBBE LA STESSA PARTE DI CALDO E DI GELO. MAO TSE TUNG A QUESTA SUA POESIA AGGIUNSE LA SEGUENTE POSTILLA CRITICA “GLI ANTICHI DICEVANO: SE TRE MILIONI DI DRAGHI DI GIADA LOTTANO GLI UNI CONTRO GLI ALTRI, LE LORO SQUAME STRAPPATE SCHIZZANO FINO AL CIELO CON CIO’ DESCRIVEVANO IL TURBINARE DEI FIOCCHI DI NEVE.

Bellissima poesia da Mao scritta durante la lunga marcia verso il Tibet per liberarlo dal Dio-Re il Dalai Lama che arroccato tra le selvagge montagne del Kunlun ,sistema montuoso della Cina che lo separa dal Tibet,non intendeva modernizzare la sua società feudale di contadini e monaci buddisti,di nomadi e aristocratici portando riforme democratiche.Fu questo il motivo per cui egli, contro il parere di Nehru,si dette alla fuga insieme ai suoi ministri per lanciare una campagna internazionale accusando la Cina che l’aveva invaso con lo scopo di distruggere la religione e la  loro cultura millennaria e addirittura di cancellare l’identità della razza tibetana fedele al Dio-Re,rincarnazione dei suoi predecessori che praticavano oracoli e benedicendo scacciavano i demoni. Secondo un’antichissima leggenda,il Tibet si trovava sul fondo di un mare poco profondo (tetide).Quando l’acqua si prosciugò,nell’immenso paese vennero ad abitare un maschio di scimmia e una femmina di orso caparbia,irascibile,una vera cannibale dagli appetiti sessuali insaziabili.Le sue urla si sentivano per tutto l’altopiano.La scimmione mosso da compassione convinse l’orchessa di accoppiarsi con lui.Generarono sei figli senza coda e dotati di pochi tratti scimmieschi e si moltiplicarono.Alcuni presero il carattere del padre e furono saggi,gentili,generosi portatori di pace,altri presero in prevalenza il carattere della madre e furono crudeli,assassini e portatori di criminali guerre.La fuga del Dalai Lama mise in subbuglio tutti i popoli del mondo.L’India organizzò grandi campi per regolare il flusso degli arrivi.I fuggitivi venivano ripuliti e disinfettati,gli venivano prese le impronte digitali,li liberavano dai loro pesanti vestiti e gli fornivano pantaloni di colore verde-azzurro e camicie brune.Dopo questo smistamento intere famiglie venivano sistemate in grandi baracche in attesa di essere inviate nelle regioni dal clima più freddo dell’India settentrionale dove avrebbero prestato la loro opera nella costruzione di strade guadagnandosi così onestamente il pane.Ma ciò non accadde.Il Dalai non faceva altro che parlare con assurda ostinazione nel chiedere aiuti e appoggi internazionali per sconfiggere i cinesi comunisti accusandoli anche di gravi crimini.La questione tibetana fu sottoposta ad un comitato di giudici che,esaminandola,giunsero alla conclusione che essa non corrispondeva esattamente al vero ma costruita ad arte per creare i presupposti di un più ampio conflitto internazionale.Nel marzo 1989 gravi disordini esplosero in Lhasa che indussero il governo ad imporre la legge marziale.Negli scontri morirono oltre 50 e furono feriti più di 200.E’ opportuno riportare brani delle interviste concesse ai giornalisti di varie testate.Al New Time il Dalai Lama dette queste risposte:1)Il sacrificio dei giovani tibetani potrà aiutarci a suscitare nell’opinione pubblica mondiale quel movimento di sostegno anticomunista che giova alla nostra causa.Così quel sacrificio non sarà inutile.2) All’uso di armi dei tibetani contro i cinesi affermò:non c’è giustificazione per la violenza ma le armi,le pietre lanciate e le case bruciate sono giuste però costituiscono facile alibi per i cinesi come anche la faccenda degli stranieri espulsi,per questo non ci sono testimoni a sufficienza e il Tibet non può essere considerato un mattatoio; fino ad oggi non sono riuscito a convincere i giovani tibetani alla non violenza ma senz’altro in futuro ci riuscirò. 3) Cosa pensava della reazione del mondo occidentale che condannava questi crimini?Credo che se queste uccisioni si fossero verificati in una delle repubbliche sovietiche sarebbero rimaste in parte silenziose.Penso che i valori dello spirito stiano riguadagnando terreno nel mondo e la Cina è molto cambiata.Il suo governo sembra costretto a non agire così arbitrariamente come in passato ma ciò non è sufficiente.I tibetani hanno una loro cultura e una storia millennaria per cui dovrebbero essere lasciati a gestire la propria esistenza.Esiste un terreno comune tra buddismo e marxismo ma sono stato indotto a modificare questo mio punto di vista.Il buddismo si preoccupa innanzitutto di quelli che soffrono così come avviene nella teoria economica marxista ma non tollero che la Corea del Nord,la Cina,il Vietnam,il Laos,la Cambogia,la Mongolia siano sotto il controllo marxista dove un tempo il buddismo era fiorente.Anche oggi la fede resiste in fondo al cuore della gente che soffre per l’ostilità della ideologia comunista che ha un forte potere politico.Nell’ottobre del 1989 fu assegnato al Dalai Lama il premio Nobel per la pace.Numerosi analisti si chiedono se tale premio fosse meritato.Ai posteri l’ardua sentenza. Afferma Hannah Arendt: chi sa di poter dissentire sa anche che in qualche modo quando non dissente esprime un tacito assenso.Mao è il più grande marxista-leninista ha ereditato,difeso e sviluppato il marxismo in modo geniale,creativo e intelligente,elevandolo ad uno stadio completamente nuovo.Secondo me oggi è compito fondamentale, così come avviene per la Bibbia e i Vangeli, revisionare con consapevolezza i principi ideologici sia della politica spirituale che di quella materialista per eliminare da entrambe le dottrine,per quanto sia possibile,il misterioso filosofico dogmatismo.Questa autocritica servirà a non essere rivoluzionari ciechi,dalle idee confuse che fanno perdere l’orientamento oscillando ora a sinistra ora a destra è così che si interpreta la storia delle civiltà materialiste.A mio parere sbagliano coloro che affermano, in cattiva o in buona fede,che l’idealismo comunista non esiste. Sì  ha fallito in determinati punti che devono essere corretti. La geografia socio-economica,complice il Corona Virus,è sottoposta a mutamenti drastici che si stanno verificando e  che si susseguono frenetici scardinando i precedenti equilibri geo politici del pianeta facendo riesplodere i nazionalismi mai del tutto sopiti.I paesi che si affacciano sul Mediterraneo:Italia,Marocco,Tunisia,Egitto e Turchia stanno diventando nuovi feudi molto pericolosi.La Cina vuole approdare alla piena economia di mercato senza soccombere,senza sacrificare la sua unità stabile e l’autorità del governo centrale minata dai seguaci della politica di Trump che impera e non intende trovare soluzioni accettabili per la pacifica messa in moto di quei meccanismi atti a determinare giusti equilibri.Che fare?Sperare in un nuovo risveglio dei popoli e dei governi che credono alle alternative positive per il processo di reciproca comprensione e distensione superando le scorrette e disastrose sfide. Certo il commercio estero di un paese è la concreta sommatoria di una grande quantità di operazioni d’importazione ed esportazione ognuna delle quali ha le sue particolari caratteristiche ed esigenze.” Superare le sfide” è il libro di Mario Zagari giornalista del partito social-comunista .Egli espone un complesso di riflessioni legate alla sua attività di militante e di uomo pubblico:l’iniziativa socialista, l’iniziativa europea,l’Europa socialista ma è particolarmente nel periodo trascorso come titolare del ministero del commercio estero che egli ha dovuto occuparsi dei rapporti tra politica estera e strategia politica economica internazionale.Era l’epoca in cui la parola “sfida”aveva assunto un suo particolare significato.La sfida americana,la sfida europea,la sfida del terzo mondo,la sfida orientale,e poi, per ultima,la sfida araba.Di questa complessa tematica Zagari compie una rassegna dalla quale emerge la chiara coscienza dei grandi ostacoli che bisogna superare per la sistemazione di un contenzioso terribilmente complesso e drammatico.Alla base di tale contenzioso si trovano i grandi squilibri derivanti in parte da situazioni naturali,e in parte dalle conseguenze storiche e politiche delle ineguaglianze.Per trovare soluzioni da tutti accettabili non sono servite le guerre,e non servono le sfide,a meno che queste non tendono alla pacifica messa in moto di meccanismi atti a tederminare più giusti equilibri,e cioè ad eliminare le basi di partenza di queste sfide stesse.Le crociate condotte dai popoli cristiani d’Europa contro i musulmani con il programma per la conquista del Santo Sepolcro di Gerusalemme ma con l’intento esplicitamente dichiarato di forzare il blocco degli empori e dei porti orientali.I crociati furono portatori di malattie infettive conosciute in occidente e a loro volta infettarono il territorio orientale ed esportarono altrettanti germi patogeni. Jared Diamond professore universitario della California e membro dell’Accademia nazionale delle scienze americane nel suo libro “Armi,acciaio e malattie” fa una breve storia degli ultimi 13mila anni e con scrupolosa ricerca spiega il perchè alcuni popoeli sono più ricchi degli altri e il perchè gli europei hanno conquistato buona parte del mondo. Si deve respingere la spiegazione razzista perchè è sbagliata e non regge ad un esame scientifico.Le diversità culturali non sono innate,ma affondano le loro radici in diversità geografiche,ecologiche e territoriali.Armato di queste idee si lancia in un appassionante giro del mondo alla ricerca di casi esemplari con i quali illustrare e mettere alla prova le sue teorie.Attinge alla linguistica,all’archeologia,alla genetica e a mille altre fonti di conoscenza riuscendo a condurre questo storico culturale viaggio con sorprendente maestria e rara abilità di divulgatore.Nel capitolo della storia comparata dell’Eurasia e delle Americhe scrive riassumendo:lo spostamento di popoli più radicale degli ultimi tredicimila anni è stato quello seguito allo scontro tra il vecchio e il nuovo mondo.Un momento decisivo di questo scontro fu la cattura da parte di Pizzarro che rappresentava Carlo V sovrano del Sacro Romano Impero,il re più potente d’Europa di Atahualpa circondato da milioni di sudditi e difeso da un esercito di 80mila uomini.Il patto era che Pizzarro dietro un compenso di circa 8omila metri cubi di oro lo liberasse.Ciò non avvenne,lo fece uccidere.Quest’episodio può essere preso come simbolo della conquista dell’intero continente perchè in quell’occasione furono all’opera tutti i fattori responsabili del successo europeo.Dal nuovo mondo (civiltà americana) l’agricoltura era diffusa ma esistevano più aree in cui erano insediati cacciatori-raccoglitori.A cominciare da Cristoforo Colombo gli indigeni furono sterminati sia dalle malattie importate che dal saccheggio della loro terra.I sopravvissuti furono ridotti in schiavitù.La stessa fine fecero i Mandan e gli esquimesi sadlermiut. Chiara Franceschini professoressa di arte moderna all’università di Monaco di Baviera nel suo articolo “Vite nel limbo e finestre sul cortile”scive:Bambii sensa scuole,insegnanti senza studenti,lavoratori senza lavoro,fabbriche senza operai,morti senza funerali.Abbiamo vissuto mesi drammaticamente stranianti,che ci hanno gettato in una condizione molto simile a quella delle anime nel limbo:finite lì senza colpa,impossibilitate ad uscirne a meno che non scenda Cristo a salvarle.Quelli di oggi sono limbi domestici,digitli,psicologici:alla politica il compito di individuare la via per uscirne,nell’attesa di un moderno Cristo che,sotto forma di vaccino, scenda a salvarci.I giovani e gli adulti che vivono di lavori precari e si sono trovati e si trovano tutt’ora in un’ancor maggiore incertezza rispetto alla conferma dei loro contratti e a prospettive di impiego più stabile.I malati di Covid-19 di tutte le età,compresi i tanti che sono guariti,si sono trovati in condizioni di isolamento e incertezza eccezionali,mentre i malati di altre patologie hanno vissuto e stanno ancora vivendo situazioni di attesa per esami e interventi.Gli unici che,per ora,hanno avuto un destino certo in questa situazione sono stati le centinaia di migliaia di morti a conteggi variabili da Stato a Stato.Le misure adottate nel 2020 per evitare il contagio (quarantene,isolamento,distanziamento sociale),non sono state molto diverse da quelle che furono adottate nella peste nera del 1348 e alle sue ondate successive,così come di fronte alle tante altre epidemie storiche.

6.aosto 2020  Virginia Iacopino  (ricercatrice di geopolitica e critica storica delle religioni)