E’ la festa ebraica della luce e il chanukkà è il candelabro a otto braccia

Il candelabro a otto luci (la quinta centrale è di servizio) dietro il mosaico pavimentale che fu un tempo della sinagoga, i rappresentanti della comunità ebraica tra cui Cesare Moscati rabbino capo della comunità ebraica di Napoli, il sindaco on. Zavettieri, la direttrice del parco dott.ssa Elena Trunfio presenti, viene acceso ma, essendo il quarto giorno della festa della luce, soltanto nelle quattro lucerne delle sue otto e partendo da destra.

Un momento suggestivo di canto e preghiera ha fatto seguito agli interventi dei rappresentanti istituzionali e religiosi che hanno spiegato il significato religioso dell’evento, l’importanza dell’esistenza della sinagoga a Bova Marina, le ricadute economiche potenzialmente possibili attivando l’ampio spettro turistico – culturale – religioso.

Il Sindaco ha colto l’occasione per socializzare la fase realizzativa del progetto di sentiero che da Bova Marina, o meglio dall’antica Deri o Delia, portò nel lontano passato i nostri antenati ad abbandonare i luoghi della sinagoga, invivibili in ragione delle incursioni piratesche, verso destinazioni più ospitali, cioè Bova e e successivamente Parachorio nell’attuale Delianuova.

L’ENSEMBLE VOCALE “Nova kanto” diretto dal M° Anna Larizza, al pianoforte il M° Angelo Orlando, ha arricchito il pomeriggio con alcuni canti in lingua ebraica

Larizza e Orlando

Una breve spiegazione si può leggere nelle righe che seguono tratte dall’enciclopedia Wikipedia in rete con gli opportuni link di approfondimento.

Il miracolo di Chanukkà è narrato nel Talmud. La festività, durante gli otto giorni, è caratterizzata dall’accensione dei lumi di un particolare candelabro a nove braccia chiamato chanukkià.

La storia, riportata nel Talmud, racconta che, dopo la riconquista del Tempio di Gerusalemme devastato in parte dagli ellenici, secondo il rituale la menorà del Tempio doveva essere illuminata permanentemente con olio di oliva puro, ma si trovò olio sufficiente solamente per una giornata. I sacerdoti asmodei prepararono una menorà di ferro e stagno ed accesero comunque i lumi: miracolosamente quel poco olio durò il tempo necessario a produrre l’olio puro, otto giorni, da questo episodio deriva l’usanza di accendere la chanukkià..

Gli ebrei accendono ogni giorno della festa un’ulteriore candela, queste vanno posizionate a partire da destra, ma accese da sinistra verso destra, quella centrale (chiamata Shammash) serve ad accendere le altre e va quindi sempre accesa. Nel Talmud sono presenti due opinioni: una indica che nel primo giorno si accendano tutte le luci della chanukkiah e ogni giorno se ne accenda una in meno rispetto al precedente; l’altra opinione, quella Halakhica, al contrario, prescrive di accendere solo la prima candela nel primo giorno e aumentare di una candela ogni giorno successivo. I seguaci di Shammai seguivano il primo parere, quelli di Hillel il secondo (Talmud, trattato dello Shabbath 21b).

Chanukkah, con lode, gioia, vittoria e salvezza, è un riflesso della festa di Sukkot e Sheminì Azeret.