Questa mattina, a Palazzo Campanella, l’associazione Adspem di Reggio Calabria è stata ricevuta dal capo gabinetto del Presidente del Consiglio regionale Irto, l’avv. Ugo Massimilla. Un momento di sensibilizzazione e di confronto voluto dalla presidenza del Consiglio per cercare di diffondere, di fronte a numeri allarmanti sulla raccolta di sangue in città – il messaggio positivo della donazione del sangue.

Ugo Massimilla ha garantito il pieno sostegno del Consiglio su un aspetto di fondamentale importanza nella vita dei cittadini, proponendo di allestire periodicamente un punto di raccolta sangue nel Palazzo: “A nome del Presidente Irto, ho dato la massima disponibilità affinché il Consiglio regionale possa sensibilizzare e aiutare concretamente i volontari e i medici impegnati ogni giorno nella raccolta delle sacche di sangue. La drammaticità di questa emergenza – ha detto Massimilla- ha bisogno dello sforzo di tutti. Il sangue è indispensabile alla vita: essenziale nei servizi di primo soccorso, in chirurgia, nei trapianti, ma anche nella cura di alcune malattie tra cui tumori, leucemie, anemie croniche. Donare il sangue è donare la vita!”.

“Sono 1000 sacche in meno rispetto allo scorso anno – ha sottolineato la presidente dell’associazione Caterina Muscatello -. L’anno scorso sempre a Palazzo Campanella, abbiamo fatto un incontro sull’emergenza sangue e la drammaticità sta nel fatto che ancora oggi stiamo parlando di emergenza. Le malattie del sangue senza il sangue donato non possono essere curate. Donare è ricevere! Vi prego di aiutarci a sensibilizzare tutti sul tema della donazione”. Piero Costantino, consigliere associazione Adspem, ha ribadito l’assoluta necessità della donazione, anche in termini di prevenzione del donatore: “Le malattie del sangue si nascondono dietro l’angolo. Dobbiamo affrontare questo dramma della mancanza delle sacche di sangue con l’aiuto di tutti. Anche perché il donatore è monitorato e può prevenire e prevedere eventuali malattie”.

Accorato l’appello del dott. Alfonso Trimarchi, primario del centro trasfusionale degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria: “La città è ricaduta nell’ oblio e abbiamo sospeso questa settimana gli interventi chirurgici per garantire le emergenze. Nonostante gli appelli, non c’è risposta alle nostre richieste. Le altre città della Calabria hanno le frigo-emoteche piene, e Reggio da questo punto di vista è fanalino di coda. Dobbiamo svegliarci da questo assopimento, lo dico da reggino. La collettività ha bisogno di una forte sensibilizzazione perché l’ospedale ha bisogno di sangue. Essere donatori è uno stile di vita e non è un atto di pietismo. Oggi giorno esiste un’emergenza costante che ci incalza: una sacca di sangue è vita”.