Rimanere sorpresi è la sensazione più   immediata, ma nasce anche un dubbio, guardando il servizio televisivo andato in onda su Rai Tre nella trasmissione “Titolo Quinto”, era realtà o candid camera da “Scherzi a parte” ?

Il commissario alla sanità calabrese Cotticelli ,assume la figura di un pugile al tappeto o di un ignaro passante capitato per caso nel luogo dell’intervista.

Incalzato dal giornalista sul perché la Calabria è stata dichiarata “Zona Rossa” e non ha attuato il Piano Covid ,come prescritto dal Governo, Cotticelli riesce a fare una pessima figura ,dimostrando di essere incompetente e di ignorare le sue funzioni, peggiora le cose chiedendo informazioni e chiarimenti su chi deve essere l’attuatore e responsabile del Piano Covid regionale, a tale Maria , che risponde “tu devi essere preparato alle domande…”.

La Sanità calabrese ,violentata da decenni e decenni dalle spartizioni politiche, immersa in bacini clientelari come dimostrato da procedimenti penali a carico di ex assessori, congiunti ed amici vari, è commissariata da dieci anni da persone che scaldano le poltrone con  migliaia di euro di stipendio gettati al vento, che non sono capaci di gestire nulla.

Ricapitolando la lunga querelle di chi si scaglia solo contro la Regione, colpevole indiziario  è il governo amico che non controlla il controllore. Ma non solo.

Chi doveva controllare e monitorare l’azione?

Una cascata di responsabilità, task force Covid governativa,dirigenti e Asp regionali ed in primis il Commissario Regionale alla Sanità Cotticelli.

E il presidente f. f. Spirlì? La sua giunta?

Protagonisti silenti che giocano sul campo del peggiore nemico della gente e degli imprenditori: la burocrazia.

E’ arrivato il momento di indignarci, di dare voce alle grandi masse silenziose di malati, degenti, di familiari e della gente comune che deve affrontare la situazione di emergenza. Non si può piu’ giocare sulla pelle delle persone.

Agire sul campo in modo incalzante, deve essere il motivo trainante dell’azione comune.

Basta commissari, ripartiamo dal territorio, ripartiamo dalle nostre Eccellenze mediche ,prendiamo consapevolezza delle nostre migliori realtà sanitarie e manageriali e creiamo una rete senza colori politici o interessi personali o di partito.

Non vogliamo piu’ persone disincantate che non conoscono il loro ruolo, non vogliamo essere vassalli dei clientelismi decennali e dello scempio realizzato con il bancomat sanità. Consapevolezza e competenza, perché nulla sia come  prima e finisca il rimbalzo delle responsabilità.