Luca Assumma. Dalla Calabria il progetto di Pensando Meridiano, Reboot e il Centro AbitaLab del Dipartimento dArTe UniRC per la Periferia Sud di Reggio.
Costruire e rafforzare la conoscenza in tema di sostenibilità urbana, riciclo, economia circolare ed azioni possibili per l’adattamento ai cambiamenti climatici è l’obiettivo che Pensando Meridiano si è data insieme all’associazione Reboot e al Dipartimento di Architettura e Territorio (dArTe) dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio con il “Centro Interuniversitario ABITAlab” per le comunità della periferia Sud di Reggio attraverso “KNOWLEDGEvsClimatechange – Comunità in transizione per la periferia sud di Reggio Calabria”. E cercherà di raggiungerlo insieme ad un network di soggetti che vedrà altri spazi di collaborazione nel corso di “Sostenibilità e Innovazione del Progetto” (SID) della professoressa Consuelo Nava e l’atelier di tesi “Territori Fragili e Cambiamenti Climatici” della stessa docente e del professor Martino Milardi, il “Dipartimento dell’Ambiente Costruito” della “TU/e” di Eindhoven (Olanda), il Comune di Reggio, le associazioni e i singoli cittadini, le scuole e la start-up innovativa PMopenlab con la quale il direttore del “dArTe” professor ingegner Adolfo Santini ha sottoscritto una convenzione.
Il progetto, unico calabrese tra i cinque selezionati per il Sud Italia alla call “No Planet B – Fight Climate Change 2° ed.” di Punto.Sud con Fondazione con il Sud e Fondazione Cariplo e co-finanziata con l’iniziativa “There isn’t a Planet B!” dall’Unione Europea CSO-LA/2017/388-137, avrà come ambito urbano di riferimento la periferia sud di Reggio Calabria, in particolare il quartiere Gebbione.
“KNOWLEDGEvsClimatechange”, messo in campo dal Laboratorio Permanente di cultura sostenibile, innovazione e coesione sociale Pensando Meridiano, in coerenza con la ormai propria storica tattica della “città della conoscenza”, formando giovani under35 quali makers che guidano le azioni di coinvolgimento e trasformazione con comunità e cittadini, prevede eventi aperti ad iscritti ai suddetti corsi e gli attori socio-culturali del territorio interessato.
Nello specifico, il progetto, la cui responsabile scientifica è la prof.ssa Nava e il cui coordinatore tecnico è il cultore della materia del dArTe, presidente di Pensando Meridiano ed architetto PhD Giuseppe Mangano, coinvolgerà in tre fasi, nell’arco di un anno, docenti, studenti, professionisti, invitati esterni in attività di didattica, ricerca e di quella “terza missione accademica” consistente nell’apertura dell’ateneo al suo territorio, mediante tattiche di “capacity building” come seminari, workshops ed azioni dirette di making necessarie per formare, informare, sensibilizzare ed educare le comunità sull’importanza della sostenibilità, della resilienza, dei processi circolari e dell’adozione di buone pratiche in riferimento a “Sustainable Development Goals SDGs”, “Sustainable Cities and Communities” e “Climate Action” dell’Agenda 2030, in un contesto sensibile in cui si rilevano fenomeni di degrado ambientale e sociale riferibili anche alla scarsa qualità degli spazi e del costruito urbano.
I risultati e il monitoraggio del progetto verranno implementati all’interno di una piattaforma web e delle pagine social ufficiali che accompagneranno le attività nel loro svolgimento.
Per approfondimenti, è possibile consultare al link www.pensandomeridiano.com/noplanetb