Nuovo appuntamento con “KNOWLEDGEvsClimatechange – Comunità in transizione per la periferia sud di Reggio Calabria”. Venerdì, presso la sede dell’associazione “Pensando Meridiano” e della startup “PMopenlab”, dopo il lancio delle settimane scorse, si è tenuto quello che è stato ribattezzato il “seminario zero”, un incontro iniziale, teorico ed operativo, animato da Consuelo Nava e Giuseppe Mangano, partecipato dai soci PM, altri giovani che hanno aderito e da esponenti di associazioni e dal quale sono emersi interessanti spunti. La professoressa Nava e il presidente di “Pensando Meridiano” hanno spiegato la base valoriale, scientifica e normativa e di innovazione sociale urbana del progetto, unico calabrese tra i cinque selezionati per il Sud Italia alla call “No Planet B – Fight Climate Change 2° ed.” di “Punto.Sud” con “Fondazione con il Sud” e “Fondazione Cariplo” e co-finanziata con l’iniziativa “There isn’t a Planet B!” dall’Unione Europea CSO-LA/2017/388-137. Un seminario di trasferimento delle conoscenze e con riferimento agli aspetti più operativi: come coinvolgere scuole, associazioni e singoli cittadini di Gebbione e del resto della periferia Sud dove per un anno si svolgeranno attività teoriche e pratiche messe in da “Pensando Meridiano”, associazione “Reboot”, Dipartimento di Architettura e Territorio (“dArTe”) dell’Università degli studi “Mediterranea” con il Centro interuniversitario “ABITAlab”, insieme ad un ad un network di realtà comprendenti  l’atelier di tesi dArTe “Territori Fragili e Cambiamenti Climatici” della “Mediterranea”, il “Dipartimento dell’Ambiente Costruito” della “TU/e” di Eindhoven (Olanda), il “Comune di Reggio Calabria” e “PMopenlab”. La responsabile scientifica prof.ssa Nava, ha esposto le sollecitazioni internazionali ed europee sugli obiettivi che l’azione si prefigge, ovvero migliorare conoscenza e pratiche in materia di diritti, sostenibilità urbana, riciclo, economia circolare ed azioni possibili per l’adattamento ai cambiamenti climatici. E, in particolare, si è soffermata su come realizzarli nella periferia Sud cittadina, tra analisi e soluzioni, parlando di questioni come permeabilità del suolo, reti urbane e spazi collettivi. Invece, il responsabile tecnico Arch.Mangano, ha illustrato come è strutturato il progetto e i prossimi step che vedranno tattiche di “capacity building” come seminari, workshops ed azioni dirette di making necessarie per formare, informare, sensibilizzare ed educare le comunità sull’importanza di sostenibilità, resilienza, processi circolari ed adozione di buone pratiche, specialmente in un contesto di bassa vivibilità sociale, urbana ed ambientale. «Proponiamo il trasferimento della conoscenza sui temi dell’Agenda 2030 e sugli obiettivi strategici 11, “Città e comunità sostenibili”, e 13, “Cambiamenti climatici”, con una sperimentazione nella periferia Sud di Reggio. Essa è un ambito di territorio importante, sul quale lavoriamo come ricerca da circa quattro anni con l’Università. E continueremo a farlo con questo progetto sugli effetti dei cambiamenti climatici alla scala microurbana e di quartiere. La periferia Sud, che ha una popolazione di oltre 50mila abitanti, è come una città media della Calabria. Lavorare in quel pezzo di territorio con i suoi problemi, discutendo con la sua comunità e trasferendo le conoscenze dell’Agenda 2030 agli studenti delle scuole e avere a fianco altre associazioni significa promuovere quanto stanno mettendo in campo Nazioni Unite ed Unione Europea e l’Italia con la Strategia nazionale sullo sviluppo sostenibile e partecipare alla costruzione di ‘un’ambizione del territorio’, anche grazie ad un altro progetto in partenza con la Città metropolitana e ancora cosa possiamo fare noi da semplici cittadini e da persone che più di altre sono interessati al trasferimento di conoscenze, prima di qualsiasi azione condivisa e progettualità proposta» ha spiegato la Nava. Il Seminario è stato molto partecipato e certamente ha rappresentato l’avvio di un percorso di opportunità e eccellenza sui temi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, che continuerà a essere aperto a chi vorrà non perdere l’occasione formativa e esperenziale con tutto il network del progetto “la Conoscenza sfida i Cambiamenti Climatici”, anche nella nostra città.